Sabato 12 marzo, al Centro Culturale Iglesias, Comunità Future: VISIONI PLURALI PARTECIPATE CREATIVE PACIFICHE
Comunità Future, in cammino … verso il 22 aprile, Giornata Mondiale della Terra, per tessere reti e rafforzare le esperienze di autosviluppo. Invito aperto a tutti con spirito di confronto costruttivo per ascoltarsi, riflettere e progettare insieme. L’appuntamento è sabato 12 marzo alle ore 17.30 presso il Centro Culturale di Iglesias.
In questo periodo drammaticamente doloroso per la guerra in Ucraina ancora di più sentiamo l’urgenza di sostenere la costruzione di reti e alleanze per incarnare gli ideali e le aspirazioni di Pace, per partecipare alle scelte in atto, per favorire il confronto, per crescere nella responsabilità di accelerare processi di trasformazione necessari, urgenti, giusti che riguardano tutti.
La Gilania
L’archeologa Marija Gimbutas ha dedicato tutta la sua vita allo studio di una società incentrata sul femminile e sui processi vitali della terra. Una cultura di settemila anni fa elaborata, artistica, pacifica e priva di armi. L’ha chiamata “gilania” (da gy = donna e an-andros = uomo); ad intendere dunque che donne e uomini erano caratterizzati da un’eguaglianza che nei millenni a venire sarebbe stata sconosciuta e nemmeno immaginabile.
Perché la buona strada non può essere ripercorsa? Con tale premessa desideriamo parlare di democrazia partecipativa, energetica e alimentare, di economia giusta, di pace e disarmo. Lo faremo attraverso due filmati: “Signs Out of Time” di Marija Gimbutas e “Comunità energetiche” Italia Nostra Sardegna e con l’intervento in diretta streaming di Luciana Castellina presidentessa onoraria dell’ARCI, coordinatrice della task force nazionale “Natura e Lavoro”. Lo faremo con il contributo di Silvia Mongili, esperta di ecopsicologia che animerà un laboratorio partecipativo.
La pandemia ha ancora una volta colpito le fasce deboli della popolazione e ha allargato la condizione di precarietà, povertà, incertezza. Con essa abbiamo avuto un’ulteriore prova di quali siano le attività e i lavori essenziali alla vita e alle comunità. Siamo in cammino per una società che metta al centro la vita e la sua dignità. Società che sappia di essere interdipendente con la natura e che costruisca una giustizia climatica di pari passo con la giustizia sociale; che affronti i conflitti con gli strumenti della nonviolenza e segua la logica “per avere la pace costruisci la pace”.
Siamo sovrastati da tantissimi processi difficilissimi da governare.
Innanzitutto su questi dobbiamo assumere una chiarezza di valori, di visione, di realizzazione concreta, di democrazia e coinvolgimento nelle scelte. Soprattutto tali processi non daranno i risultati dichiarati se saranno affrontati con la stessa logica di sempre con gli stessi interessi di sempre.
Noi crediamo nella ri-territorializzazione delle scelte politiche, con un ruolo essenziale affidato alle comunità territoriali, quali luoghi di reale democrazia di prossimità i cui abitanti partecipano fattivamente alle decisioni collettive. Ma tali processi, oggi quasi assenti, sostituiti da un individualismo diffuso, non avvengono dal nulla, vanno costruiti con convinzione e tenacia, confrontandoci a viso aperto sulle scelte che dalla sfera personale arrivano ai diversi livelli di governo dei territori.
Mettendo insieme due date importanti l’8 marzo, che per noi diventa il 12 marzo e il 22 aprile Giornata mondiale della terra ci poniamo l’obiettivo di costruire un percorso laboratoriale di ascolto reciproco, di conoscenza di ciò che nel territorio si costruisce, di crescita culturale, di assunzione di responsabilità. Il nostro è un percorso aperto a tutte le adesioni singole e associate che, dalla data del 12 marzo, costruisca con noi il percorso fino al 22 aprile e oltre. Vorremmo confrontarci con i cittadini, la società civile e organizzata perché la partecipazione, la responsabilità, le scelte di ciascuno di noi saranno determinanti oggi e nelle società future.
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