Scienziati italiani e internazionali su Jama: “Rivisto l’impianto dei trial registrativi”
Uno studio pubblicato su ‘Jama Network Open’ avanza diversi dubbi sulle terapie approvate come trattamento di prima linea del mesotelioma pleurico maligno (Mpm). Grave forma di tumore correlata all’esposizione all’amianto.
Gli autori del lavoro sono della Sbarro Health Research Organization (Shro) americana, del Gruppo italiano mesotelioma (Gime) e del Dipartimento di Biotecnologie mediche dell’università di Siena. Avvalsi della collaborazione di un gruppo internazionale multidisciplinare di ricercatori da diverse istituzioni tra Stati Uniti, Regno Unito, Irlanda, Italia e Israele. Tutti insieme, i firmatari evidenziano la necessità di rivedere a fondo l’impianto dei maxi-trial. Quali poggia il via libera a nuovi farmaci contro il cancro da amianto.
Il team spiega di avere condotto “una rigorosa revisione” dei tre studi clinici sulla base dei quali sono autorizzate tre terapie di prima linea anti-Mpm. Messe a punto tra il 2003 e il 2021: le combinazioni di farmaci cisplatino/pemetrexed, cisplatino/pemetrexed/bevacizumab e ipilimumab/nivolumab. Dimostrato è che per tutti e tre gli studi analizzati non ci sono evidenze sufficienti.
I biostatistici in Israele che hanno analizzato i dati hanno ricostruito le curve di sopravvivenza dei tre studi e applicato un’analisi approfondita di tutti i risultati. Questo ha fatto emergere che la sopravvivenza con l’ultima terapia proposta per questa neoplasia si sovrappone perfettamente a una di quelle già utilizzate, come platino.