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Culto che secondo la tradizione si sviluppò sin dal V secolo in alcuni monasteri presenti in Egitto
Festa del papà, ricorrenza che nel nostro paese si celebra il 19 marzo, una giornata legata al culto di San Giuseppe. San Giuseppe, padre di Gesù secondo la tradizione cristiano-cattolica e simbolo per antonomasia di dedizione, impegno e lavoro. La festa del papà ha un’importanza simbolica. Inoltre rappresenta un giorno in cui i papà di tutto il mondo sono celebrati dalle loro famiglie, per l’impegno e la dedizione che hanno nei loro riguardi.
Il culto di San Giuseppe, secondo la tradizione, si sviluppò sin dal V secolo in alcuni monasteri presenti in Egitto. In particolare proprio in Egitto fu scritta la storia del Santo, umile falegname che ebbe l’onere di essere il padre del Salvatore. In quei tempi la festa era fissata il 20 luglio. Decadde poi nel Medioevo per poi essere fissata il 19 marzo. Per la prima volta infatti il culto appare in calendario il 19 marzo nell’anno 800 in un martirologio gallicano scritto da Rheinau.
La data, al giorno d’oggi, è rimasta valida solamente in Italia. Ad esempio i paesi di cultura ed origine anglosassone, come Inghilterra ed America, festeggiano la terza domenica di giugno. Risulta più curioso il caso thailandese, perchè la festa coincide con il compleanno del sovrano, ormai defunto, Rama IX, il padre della nazione per intenderci.
L’importanza della figura del papà
Un papà è una figura essenziale nella crescita del figlio. Costituisce un punto di riferimento con cui il bambino si confronta e attraverso cui sviluppa la propria identità. Rappresenta un rifugio sicuro, una base su cui costruire le proprie esperienze relazionali. È la persona che lo guida nel suo percorso esplorativo e di crescita. Per queste ragioni il ruolo paterno diventa protagonista e portatore di una responsabilità non da poco. Ci si rispecchia nei valori che sono trasmessi in famiglia, nei modi di comportarsi e rapportarsi con la figura femminile e non solo.
