La nave che ti porta, seconda mostra personale di Alberto Marci, e i testi critici dii Efisio Carbone
Galleria Macca presenta La nave che ti porta, seconda mostra personale di Alberto Marci (Cagliari, 1985), e i testi critici di Efisio Carbone.
Alberto Marci appare nel panorama artistico isolano come uno dei più dotati e qualificati delle giovani generazioni. Il suo percorso, sempre molto rigoroso, predilige il linguaggio della grafica e dell’incisione. Numerosi viaggi, residenze e borse di studio gli hanno permesso di approfondire nel tempo l’esperienza artistica aprendo la ricerca a costanti indagini territoriali e comunitarie.
La sua è sempre una poetica dello specchio che non cessa mai di considerare autobiografica forse per prendere le necessarie distanze da un parallelo percorso professionale.
Le capacità di Alberto Marci sono davvero notevoli, come evidenziano le serie in mostra: dalla serigrafia alla pittura gestuale fino alla sagomatura a laser, l’artista si serve di molteplici procedimenti ma tutto è condotto con estremo equilibrio estetico e sintesi concettuale, uniformato da una luce tonale che è ironica brezza vitale.
Il sorriso di Alberto solleva anche i pensieri più drammatici e ossessivi, feroci e paranoici, spesso annidati dentro forme liquide e li stende al sole, lascia che danzino la canzone del tempo.
La nave che ti porta sottolinea col suo passaggio l’orizzonte, tra acqua e cielo, come un dito che scorre sul libro della vita.
Alberto Marci dispiega le vele al vento per lasciarle attraversare da colore e segni. Tutto fluisce sotto i piedi, anche l’esistenza che lascia traccia di sé per pochi istanti prima di dissolversi nella spuma di mare.
La nave è salpata, il molo svanisce e l’aria salmastra continua a bruciare vecchie cicatrici e nuove ferite.