Anche sul fronte della pasta la Sardegna vanta il negativo primato dei prezzi più alti d’Italia
Lo denuncia Adiconsum regionale, che ha analizzato gli ultimi dati sui listini dei prodotti di largo consumo registrati dal Mise.
In base i dati del Ministero, spiega il presidente Giorgio Vargiu. A Cagliari la quotazione massima della pasta di semola di grano duro raggiunge il record di 4,7 euro al chilogrammo. Piazzando il capoluogo sardo in testa alla classifica delle province italiane dove la pasta costa di più. Sassari si piazza al secondo posto, con un prezzo massimo di 3,35 euro al kg (1,80 il prezzo medio). Listini molto diversi rispetto a quelli delle altre città italiane. Basti pensare che a Messina il prezzo di un kg di pasta non supera il massimo di 1,86 euro (1,21 il prezzo medio), 2,07 euro il prezzo massimo a Siracusa.
Ancora una volta, denuncia Vargiu. I cittadini sardi si ritrovano penalizzati rispetto al resto d’Italia sul fronte dei listini al dettaglio. A pesare sulla crescita dei prezzi non solo il caro-bollette e la corsa al rialzo dei carburanti, ma anche le speculazioni: nella delicata situazione attuale è altissimo il rischio di fenomeni speculativi tesi a rincarare in modo ingiustificato i listini aggravando le spese delle famiglie. Illeciti contro i quali istituzioni, autorità e forze dell’ordine della Sardegna devono attivarsi in modo efficace allo scopo di tutelare le tasche dei consumatori e sanzionare gli approfittatori”