I “passaporti d’oro” sono “opinabili da un punto di vista etico, giuridico ed economico e comportano numerosi gravi rischi per la sicurezza”
Il PE propone nuove norme comuni per far fronte ai problemi legati ai programmi di cittadinanza e soggiorno. I deputati hanno approvato una relazione d’iniziativa legislativa che invita la Commissione a presentare una proposta entro la fine del suo mandato.
Vietare i “passaporti d’oro”
I programmi di “cittadinanza in cambio d investimenti”. Consentono a cittadini di paesi terzi di acquisire i diritti di cittadinanza in cambio di una somma di denaro, compromettono l’essenza della cittadinanza dell’UE. Il Parlamento descrive la pratica in atto a Malta, in Bulgaria e a Cipro come “fenomeno di parassitismo”. Poiché gli Stati membri vendono ciò che non avrebbe mai dovuto diventare una merce. Chiedono quindi che tali programmi siano gradualmente eliminati a causa dei rischi che comportano.
I programmi di “cittadinanza in cambio d investimenti” che consentono a cittadini di paesi terzi di acquisire i diritti di cittadinanza. In cambio di una somma di denaro, compromettono l’essenza della cittadinanza dell’UE. Il Parlamento descrive la pratica in atto a Malta, in Bulgaria e a Cipro come “fenomeno di parassitismo”. Gli Stati membri vendono ciò che non avrebbe mai dovuto diventare una merce. Chiedono quindi che tali programmi siano gradualmente eliminati a causa dei rischi che comportano.
Il Parlamento accoglie con favore l’impegno dei Paesi UE nell’adottare misure che limitino la vendita della cittadinanza ai cittadini russi vicini al governo russo, e chiede di cessare con effetto immediato l’applicazione dei programmi CBI e RBI a tutti i richiedenti russi. I deputati esortano i governi dell’UE a riesaminare tutte le domande approvate negli ultimi anni e garantire che “nessun russo avente legami finanziari, commerciali o di altro tipo con il regime di Putin conservi i propri diritti di cittadinanza e soggiorno “. Inoltre, chiedono alla Commissione di vietare i programmi RBI per i cittadini russi soggetti a sanzioni.