I musei della Sardegna hanno mediamente poco meno di 3 mila visitatori l’anno: è il valore più basso tra le regioni italiane.
Eppure, con 254 siti dislocati sul territorio, l’isola offre ai suoi abitanti il doppio dei punti di accesso al sistema storico e culturale rispetto alla media nazionale.
Questa circostanza, potrebbe essere sfruttata utilizzando le risorse del Pnrr che stanzia oltre 13 milioni per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi dell’isola.
In particolare, la Cna segnala un bando, che scadrà il 15 marzo, finalizzato proprio a promuovere progetti per la rigenerazione, la valorizzazione e la gestione del patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presenti nei piccoli centri con meno di 5.000 abitanti.
“I siti museali devono diventare parte integrante dei progetti di rigenerazione territoriale che passa dai borghi – commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e
regionale della Cna -. Sfruttare queste opportunità servirebbe a supportare anche il progetto dell’amministrazione regionale di sviluppare sul territorio più distretti culturali attraverso interventi di recupero e restauro di monumenti e valorizzazione dei centri storici urbani, con le loro strutture edilizie e urbanistiche, recuperando in questo modo l’identità culturale dei luoghi”.
Stando ai dati elaborati dal centro studi di Cna Sardegna (Istat febbraio 2022) la rete museale sarda è tra le più ampie d’Italia. Con 254 sedi la Sardegna ha 1,6 punti di accesso al sistema storico culturale ogni 10.000 abitanti, il doppio della media nazionale e più di tutte le regioni del Mezzogiorno.