Rifondazione Comunista al sit-in per la pace a Carbonia
Oggi come Rifondazione Comunista abbiamo aderito a un sit-in a Carbonia per la pace a seguito del terribile conflitto in Ucraina. Condanniamo con forza l’invasione russa dell’Ucraina e qualunque azione atta ad offendere un qualsiasi Stato minandone la stabilità. In virtù di ciò condanniamo fortemente le sanzioni economiche alla Russia e l’invio di armi al governo ucraino con l’Italia in testa a tutti. Nonché le politiche espansionistiche verso est della NATO a trazione americana. Mario Draghi ed Enrico Letta portano di fatto l’Italia in guerra contro la maggioranza della popolazione italiana che auspica invece una risoluzione del conflitto in chiave diplomatica. Per questo chiediamo la piena attuazione dell’Articolo 11 della Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo delle controversie internazionali”.
La conseguenza del di questo conflitto
Questo conflitto è la conseguenza della crisi voluta dal mondo occidentale all’indomani della rivoluzione di Maidan, seguita dalla strage di Odessa (dove morirono 42 persone per mano dei gruppi neonazisti ucraini) e dalla crisi del Donbass. L’esercito ucraino da anni viene armato e addestrato dalla NATO in funzione antirussa.
Le esercitazioni militari in Ucraina
Nell’ultimo periodo, la NATO ha promosso tre gigantesche esercitazioni militari in Ucraina. Nel giugno 2021, chiamata “Brezza Marina”; nel luglio 2021, chiamata “Tre Spade; e, infine, nel settembre 2021, chiamata “Tridente Rapido”. L’ingresso dell’Ucraina nel Patto Atlantico indotto dalla NATO è il principale motivo di instabilità internazionale. In ragione di ciò sorge spontanea una domanda: “se la Russia avesse impiantato in funzione antiamericana delle basi militari a Cuba, in Messico o in Venezuela, gli Stati Uniti sarebbero rimasti a guardare la messa a repentaglio della loro sicurezza internazionale?”
Aprire il dialogo con Putin
È dovere dell’Italia e dell’Europa aprire il dialogo con Putin, per fermare l’avanzata russa e il continuo e terribile spargimento di sangue e di vittime e addivenire a una risoluzione diplomatica del conflitto quanto prima. Gli italiani non devono pagare una guerra voluta esclusivamente dal governo italiano che sta generando un fortissimo aumento del costo della vita in termini di costo dell’energia, dei prodotti petroliferi e conseguente carenza di alcune materie prime. Un incremento medio pari a circa il 10% che diverrà inesorabilmente insostenibile per le fasce più deboli della popolazione.
Cessare il fuoco in Ucraina
Chiediamo la fine delle politiche imperialistiche statunitensi e NATO, che, negli ultimi sessant’anni, hanno provocato morti, distruzioni e sofferenze. Chiediamo il cessate il fuoco in Ucraina. Chiediamo la costituzione di un tavolo di trattativa per la risoluzione del conflitto. Chiediamo la neutralità perpetua dell’Ucraina così come già successo per l’Austria. Chiediamo il superamento del Patto Atlantico.