Hanno avuto inizio questa mattina, con la cerimonia di rimozione della prima pietra del pavimento della Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, le attività di scavo archeologico coordinate dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza.
Uno scavo complesso, si svolgerà in modo continuativo per oltre due anni e mezzo, senza interruzioni, per consentire il regolare svolgimento delle funzioni religiose e per non impedire il flusso dei pellegrini.
Nel corso dello scavo le metodologie d’avanguardia verranno coniugate alle esigenze di garantire il rapido svolgimento dei lavori e di preservare la multifunzionalità degli spazi. Questo difficile contesto ha richiesto infatti una preparazione particolarmente accurata, nel corso degli ultimi mesi, non solo da un punto di vista scientifico e tecnico, ma anche motivazionale e psicologico, ottenuta grazie alla disponibilità dei docenti dell’Ateneo.
Per la prima volta sarà possibile indagare archeologicamente un monumento unico al mondo che racchiude vicende dall’alto valore storico e simbolico ed una stratificazione archeologica intensissima, che raccorda Oriente e Occidente.”L’attività dei ricercatori del nostro Ateneo in uno dei luoghi più sacri per i cristiani e di grande importanza storico-artistica è motivo di orgoglio e conferma il primato Sapienza a livello internazionale anche in ambito umanistico”.
“Siamo onorati e orgogliosi di mettere a disposizione le competenze dei nostri archeologi per un’impresa di notevole importanza scientifica e storica che vede una collaborazione di tanti ricercatori Sapienza”.
Approfondimento
Per le attività archeologiche, coordinate da Francesca Romana Stasolla del Dipartimento di Scienze dell’Antichità, si è costituita un’èquipe interdisciplinare composta da archeologi del Dipartimento di Scienze dell’Antichità, da storici e storici dell’arte del Dipartimento di Storia religioni antropologia arte spettacolo, da ingegneri del Dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale, psicologi del Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione.
Nel 2019 la Custodia di Terra Santa, a nome delle tre più importanti comunità che hanno la custodia del complesso del Santo Sepolcro a Gerusalemme, ha affidato al Dipartimento di Scienze dell’Antichità le ricerche archeologiche connesse con il progetto di restauro del pavimento della Basilica.
Le operazioni di restauro sono affidate alla Fondazione Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale di Torino. Nel periodo pandemico i lavori sono proseguiti con la predisposizione di strumenti finalizzati a rendere più efficiente e spedito il lavoro sul campo, con la creazione di un database sulla basilica e la sua storia che ha raccolto tutti i dati ed è destinato ad accogliere le informazioni provenienti dalle indagini sul terreno; parallelamente, si sono studiate soluzioni per rendere più efficace e veloce la documentazione dei manufatti.