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I numeri degli arresti cardiaci in Italia: cosa fare e come prevenirli?

Secondo i dati della Fondazione Veronesi, sono oltre 60.000 le persone in Italia che vengono colpite da arresto cardiaco ogni anno. Si calcola che l’80% degli arresti cardiaci avvenga lontano da luoghi di cura e ospedali. Questo rende più difficile intervenire con tempestività e salvare una vita.

Prevenire un arresto cardiaco è possibile con un defibrillatore sempre pronto all’uso.

Le possibilità di sopravvivenza, usando un defibrillatore (DAE), aumenterebbero fino a 3 volte se anche i soccorritori non professionisti intervenissero prontamente. Spesso questo non succede, a causa del timore delle conseguenze; chi è digiuno delle procedure base del primo soccorso preferisce aspettare l’ambulanza, pensando di poter arrecare un ulteriore danno.

Tuttavia, ricerche recenti hanno mostrato come sia fondamentale agire già nei primi momenti del presunto arresto cardiaco; il rischio di morte aumenta del 10% per ogni minuto trascorso dal malore, e la probabilità di danni neurologici anche gravi aumenta esponenzialmente. Avere un DAE a portata di mano, quindi, permette di capire se è sufficiente una scarica elettrica a far ripartire il cuore immediatamente.

Defibrillatore obbligatorio

Nell’agosto del 2021 la legge italiana è intervenuta proprio a questo proposito, rendendo il defibrillatore obbligatorio per luoghi chiave; ad esempio scuole e università, uffici pubblici, stazioni e mezzi di trasporto: c’è più concentrazione di persone e può esserci maggiormente bisogno di defibrillatore.

La legge 116/21 ha inoltre introdotto alcune importanti novità su chi può usare il defibrillatore. A decorrere dall’entrata in vigore della legge la possibilità di salvare una vita con un defibrillatore è estesa a tutti, in assenza di soccorritori professionisti.

All’articolo 3 infatti si dice chiaramente che chi agisce lo fa in stato di necessità e per questo non è penalmente perseguibile: si applica dunque l’articolo 54 del Codice Penale. Ciò implica che anche una persona con poca o nulla esperienza, in caso sia testimone di un arresto cardiaco improvviso, può intervenire e provare a salvare una vita con un defibrillatore senza il timore di ripercussioni legali.

Cosa fare in caso di arresto cardiaco

L’arresto cardiaco si riconosce principalmente da tre sintomi: perdita di conoscenza, assenza totale di respirazione e di battito cardiaco.

La prima cosa da fare, sempre, è mantenere la calma e chiamare subito il 118. Saranno gli operatori a tranquillizzare il soccorritore e a dargli le prime indicazioni sull’uso del defibrillatore.

Sia i defibrillatori semiautomatici che quelli automatici di nuova generazione (il cui uso è sdoganato dalla legge 116/21 anche per chi non ha esperienza nel primo soccorso) sono macchine molto semplici e intuitive da usare. I passaggi sono pochi e solo alcuni di questi implicano l’intervento umano:

● i DAE di ultima generazione, tra cui i defibrillatori Mindraysi accendono automaticamente all’apertura dello sportello;

● la voce registrata esorterà poi il soccorritore a rimuovere i vestiti dal torace del paziente. Le istruzioni vocali si regolano automaticamente in base ai rumori dell’ambiente circostante e si adattano alle azioni del soccorritore, senza anticiparle né rallentarle, guidando chi soccorre in ogni manovra;

● è poi lo stesso dispositivo a indicare come applicare gli elettrodi sul torace del paziente;

● in questo momento il defibrillatore analizza il ritmo cardiaco e comunica se è necessario erogare una scarica: se il DAE è semiautomatico, al soccorritore verrà richiesto di premere il pulsante erogatore; se il DAE è automatico, il soccorritore verrà invitato ad allontanarsi dal paziente, e sarà il dispositivo stesso a erogare la scarica.

Per informazioni:

I defibrillatori Mindray della serie BeneHeart C Series sanno bene di cosa ha bisogno un soccorritore alla prima esperienza. Per questo offrono la tecnologia intelligente ResQNavi™ per fornire una guida per ogni passaggio di questa procedura carica di tensione, con un addestramento animato e suggerimenti vocali. È possibile adattare l’esperienza del soccorritore in base al tempo trascorso in ogni passaggio, con guida e incoraggiamento adeguati per aiutare a salvare vite con determinazione.

About Antonio Perra

Studio Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Cagliari. Sono un appassionato di arte e letteratura.