iRS, ProgReS e Torra ribadiscono la solidarietà internazionale tra la nazione sarda e la nazione còrsa per gli eventi delle ultime settimane
17 de su mese de Martzu 2022
Una delegazione di responsabili e attivisti indipendentisti testimonia la solidarietà internazionale tra la nazione sarda e la nazione còrsa di fronte al Consolato francese di Sassari.
16 Marzo 2022 – Solidarietà alla Corsica
Attivisti di iRS, ProgReS e Torra manifestano solidarietà a Yvan Colonna sotto i consolato francese a Sassari. Il 2 marzo 2022 all’interno del carcere francese di Arles il prigioniero politico còrso Yvan Colonna è stato vittima di un tentativo di omicidio; questo da parte di un detenuto islamista. Colonna ora versa in gravissime condizioni ed è in coma. Ad aggravare la circostanza c’è il fatto che sia Colonna che l’aggressore sono classificati come detenuti speciali; dovrebbero essere sotto una stretta sorveglianza che evidentemente è venuta a mancare.
Colonna è stato arrestato nel 2003 e condannato all’ergastolo assieme ad altri due indipendentisti per l’omicidio del prefetto Claude Erignac avvenuto nel 1998 ad Aiacciu. Colonna si è sempre detto estraneo ai fatti; analizzando i documenti processuali non può non sorgere il dubbio che lo Stato sia andato alla ricerca della vendetta più che della verità e della giustizia. Decine di Comuni e la stessa Collettività di Corsica hanno votato mozioni e delibere in tal senso.
Massicce ondate di mobilitazioni in Corsica
La notizia del tentato omicidio ha sollevato una massiccia ondata di mobilitazioni da parte di tutte le realtà politiche e culturali dell’Isola. Si sono costituite in un apposito comitato di coordinamento che vede la partecipazione dei partiti autonomisti e indipendentisti di governo e di opposizione, dell’Università di Corsica e dei sindacati con un particolare impegno da parte delle associazioni studentesche e giovanili. Le manifestazioni hanno portato in piazza circa ventimila persone, sia a Corte che a Bastia; è un numero esorbitante in relazione al numero di abitanti dell’Isola. Sono state duramente represse dalle forze dell’ordine francesi che stanno facendo uso di lacrimogeni, granate sfollagente e proiettili di gomma sparati ad altezza uomo.
Sono decine i feriti di cui alcuni gravi, con lesioni al volto e alla gola. Per far fronte all’ondata di mobilitazione popolare la Francia ha inviato in Corsica centinaia di agenti antisommossa; in alcuni casi non sono riusciti a sbarcare a causa dello sciopero dei portuali del sindacato indipendentista.
Lo Stato, a caldo, ha scelto nuovamente l’irresponsabile via della repressione di quello che sarebbe molto comodo e superficiale classificare come problema di ordine pubblico e che invece è doveroso interpretare come l’espressione trasversale e plurale della volontà popolare còrsa.
Provvedimento tardivo e cinico per la Corsica
A poche ore dal tentativo di omicidio di Colonna, con un provvedimento tardivo e cinico, la giustizia francese ha revocato la “specialità” dei tre prigionieri politici còrsi. Il ministro dell’Interno ha poi annunciato un giro di consultazioni in Corsica sul futuro istituzionale, sociale, culturale ed economico dell’Isola.
Il FLNC ha comunicato che non esclude di riprendere le attività clandestine. Le parti politiche indipendentiste chiedono giustizia e verità per Yvan Colonna, libertà di tutti i prigionieri politici, riconoscimento ufficiale del popolo còrso e soluzione politica del conflitto tra Stato e nazione còrsa.
16 marzo 2022. Il ministro degli Interni francese Gérald Darmanin è arrivato in Corsica, ha incontrato il presidente Simeoni, i presidenti dei gruppi parlamentari còrsi, i rappresentanti dell’università, del mondo economico, del mondo agricolo, degli studenti e della gioventù organizzata. I temi di discussione sono stati quelli del riavvicinamento in Corsica dei prigionieri politici e la loro liberazione. Il ministro ha detto che ciè bisogno di rispettare i tempi della giustizia e c’è necessità di un ritorno alla calma.
Per quanto riguarda il riconoscimento del popolo corso e lo statuto d’autonomia a medio termine il ministro si è detto disponibile a discutere con il governo còrso e con gli eletti sull’evoluzione istituzionale ma senza prendere impegni precisi. Per il presidente Simeoni l’incontro è stato molto importante a patto che gli impegni presi siano reali. Gli indipendentisti si dicono preoccupati perché in pratica, allo stato attuale, non ci sono né certezze né calendari certi.