Pasqui (Cnr): “Mantenere attiva la nostra attenzione sulla consapevolezza del riscaldamento globale e dei suoi effetti sulle nostre attività e il nostro Pianeta”
Più caldo, soprattutto in estate, e meno precipitazioni. Questo l’impatto del riscaldamento globale e del cambiamento climatico registrato negli ultimi anni sulla nostra Penisola che, si prevede, avrà effetti sugli anni a venire.
Partiamo da una precisazione: gli ambiti delle due discipline. “Per meteorologia intendiamo la variazione veloce dell’atmosfera, cioè come cambia su scale temporali dell’ordine di poche ore o pochi giorni; per climatologia si intendono le variazioni più lente su varie scale temporali che possono essere di mesi, anni, decenni”, spiega.
Di fatto, chiaramente, “il cambiamento climatico agisce su tutta la variabilità dell’atmosfera; però alcuni aspetti sono più evidenti quando andiamo a valutare come cambia la temperatura o il regime di precipitazioni su periodi ampi di 10, 20 o 30 anni – prosegue l’esperto. – E’ chiaro che il cambiamento climatico agisce anche sulle singole situazioni come gli eventi estremi; modificandone alcune caratteristiche, per esempio mettendo a disposizione più energia per le tempeste o per le ondate di calore o modificandone l’occorrenza, quindi aumentando la frequenza, la durata e l’intensità. Quindi il cambiamento climatico e il riscaldamento globale agiscono sia a scala climatica, ovviamente; ma anche alla scala meteorologica e quindi sugli eventi estremi”.
Ma quali sono gli effetti di questo cambiamento?
“Nel Mediterraneo l’impronta del cambiamento climatico si sta mostrando da diversi anni; alcune delle sue caratteristiche sono l’aumento della temperatura estiva, che negli ultimi anni ha subito un’importante accelerazione; l’aumento più moderato di quelle invernali e la riduzione delle precipitazioni invernali, di cui quest’anno vediamo alcuni effetti sul nostro paese”, aggiunge. Proprio la riduzione delle piogge invernali “è uno degli elementi più preoccupanti”.
Un andamento che sembra confermato dalle previsioni. “Le proiezioni climatiche, ciò che noi cerchiamo di valutare nei prossimi decenni, compatibilmente con la nostra idea di evoluzione delle emissioni di gas climalteranti, vedono alcuni caratteri abbastanza predominanti come l’aumento delle ondate di calore estivo, fa più caldo, e dei fenomeni più estremi della stagione estiva così come la riduzione della precipitazioni invernali unita ad un aumento delle temperature invernali che determinano uno stress molto forte su tutti gli ecosistemi”, dice Pasqui.
Lo scenario in prospettiva
Più a breve termine, per questa primavera 2022, si prevede “uno scenario di temperature superiori alla norma con un apporto di precipitazione che si colloca tra la normalità e un deficit, rispetto sempre alla climatologia. La criticità sta nel fatto che la condizione di siccità, soprattutto al Nord, potrebbe perdurare fino all’ingresso della stagione estiva”. In vista della Giornata della Meteorologia, Pasqui invita quindi a “mantenere attiva la nostra attenzione sulla consapevolezza del riscaldamento globale e dei suoi effetti sulle nostre attività e il nostro Pianeta”.