Cinque donne su cento ricorrono alla terapia ormonale sostitutiva
Presentata l’indagine di Fondazione Onda: “La menopausa nella vita delle donne“. È realizzata dall’Istituto di ricerca Elma Research con il contributo incondizionato di Theramex. Sebbene una donna su due affermi di essere entrata in menopausa con semplicità e con un adeguato supporto medico, il 37 per cento racconta di aver avuto un impatto decisamente negativo. Inoltre di essersi sentita sola nell’affrontare questa fase della vita e poco seguita a livello medico.
L’obiettivo: conoscere le esperienze delle donne italiane nel corso della menopausa. Dai risultati è emerso che più del 50 per cento delle donne in climaterio lamenta sintomi come mal di testa, disturbi del sonno e stanchezza. Mentre più di una donna su due soffre in maniera moderata o grave di diminuzione del desiderio e del piacere sessuale, aumento di peso. Non solo dolori articolari e muscolari, vampate di calore e sudorazione. Quasi la metà in questa fase non ricorre ad alcun rimedio per farvi fronte. Infatti solo il cinque per cento è ricorso alla terapia ormonale sostitutiva.
È emerso anche che l’84 per cento ritiene di avere un livello di informazione medio-alto sul tema della menopausa. Le principali fonti di informazioni sono: amiche, familiari, figure professionali, ginecologo, medico di base e da siti internet. In particolare le donne si rivolgono al medico soprattutto quando si avvicinano al periodo di ingresso in menopausa e principalmente per parlare dell’impatto che avrà sul benessere fisico e delle terapie e i rimedi per ridurne i sintomi.
Informazione adeguata
“L’indagine ha evidenziato numerose barriere culturali che rendono più difficile affrontare questo momento particolare della vita della donna -spiega Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda“-, per questo è indispensabile supportare le donne con un’informazione adeguata su cosa dovranno aspettarsi e anche su come potervi fare fronte per vivere al meglio la menopausa”.
“Il ginecologo e il medico di base -conclude-, hanno un ruolo fondamentale sia nel poter fornire un’informazione chiara e non allarmistica e sia nel favorire l’accesso alla terapia ormonale sostitutiva che secondo l’indagine è proposta a una donna su quattro”.