Oggi a Teti sono arrivate due delegazioni di cittadini e amministratori partiti dai centri di Tiana e Austis
Una nuova marcia per difendere il diritto alla salute, la 12/a nel giro di un anno nel Mandrolisai.
La marcia, promossa dal comitato “Sos salute Barbagia Mandrolisai“, è giunta verso mezzogiorno nella piazza principale del piccolo centro che è stata tappezzata di cartelloni.
Rivendicano medici condotti, pediatri e guardie mediche, ma soprattutto un ospedale territoriale funzionante, il San Camillo di Sorgono, i cui reparti o sono stati smantellati o depotenziati.
Presenti il commissario straordinario della Provincia di Nuoro Costantino Tidu, il sindaco del capoluogo barbaricino Andrea Soddu e il capogruppo della Lega in Consiglio regionale Pierluigi Saiu.
Le parole di Bachis Cadau dal Comitato Sos salute Barbagia Mandorlisai
“Il bipolarismo con le risorse destinate a Cagliari e Sassari deve finire; il centro della Sardegna ha diritto a una sanità come i territori più popolati e meno disagiati rispetto alle nostre. E’ ora che con la Regione si trovi un punto di incontro per le nostre esigenze”.
Istanze alle quali ha risposto il consigliere Saiu
“Stiamo cercando soluzioni al problema prima di tutto per riequilibrare la distribuzione dei medici con un provvedimento di 13 milioni di risorse aggiuntive. Arriveranno incentivi per gli specializzandi che andranno nei vari ospedali della Sardegna ma anche incentivi per i medici che andranno a ricoprire incarichi nelle zone disagiate. Lo smantellamento dell’Ats consente poi, consentirà a ogni Asl di trovare le soluzioni: la Asl di Nuoro ha già cercato e trovato 13 specialisti”.
Ha sottolineato il sindaco Soddu
“Questa è l’ennesima manifestazione in questa provincia. Non si può procedere a una ablazione del centro della Sardegna culla della lingua delle tradizioni dei saperi. Qui vogliamo vivere nonostante i disagi geografici, i monti e le colline, e abbiamo diritto ad avere i servizi: sanità, trasporti e istruzione. Non si può aprire un ospedale a cui dare 60 mln di euro pubblici a Olbia e chiudere i nostri. I servizi qui devono esserci: basta copiare dal Trentino Alto Adige, dall’Austria e dalla Svizzera”.