Il 44° giorno di guerra tra Russia e Ucraina è terminato con la notizia che Mosca ha deciso di chiudere le sedi locali di Amnesty international e di Human Rights Watch. Tutto questo mentre la polizia ucraina riferisce che in un villaggio vicino Izium è stata trovata un’altra camera della tortura. Sui civili uccisi tracce di abusi e di torture prolungate. Sarebbero stati bruciati vivi. Ricordiamo che nei giorni scorsi è arrivata la decisione di mettere la Russia fuori dal Consiglio di sicurezza dell’Onu per i diritti umani; con il voto contrario della Cina e l’astensione dell’India.
La visita dell’Unione europea .
La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in visita a Kiev, si è recata anche a Bucha insieme a Josep Borrell per visitare le fosse comuni con l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea. La von der Leyen ha detto: “Qui è successo l’impensabile. Abbiamo visto il volto crudele dell’esercito di Putin, la sconsideratezza e la spietatezza di chi ha occupato la città. A Bucha abbiamo visto l’umanità andare in frantumi. Tutto il mondo è con Bucha oggi”.
L’incontro con Zelensky. Incontrando il presidente ucraino a Kiev, la presidente della Commissione europea ha detto: “Sono profondamente convinta che l’Ucraina vincerà questa guerra, che vinceranno la libertà e la democrazia. Noi lavoreremo assieme all’Ucraina per ricostruirla, con investimenti e riforme. E tutto questo formerà il percorso dell’Ucraina verso l’Ue. L’Ucraina fa parte della famiglia europea. Siamo qui per darvi una prima risposta positiva: in questa busta c’è l’inizio del vostro percorso verso l’Ue”.
L’annuncio del Cremlino e i terribili numeri resi noti dall’Onu in merito al conflitto Russia-Ucraina. Nel corso del 44esimo giorno di guerra ha fatto notizia anche l’annuncio di Mosca: “l’Operazione speciale potrebbe finire presto, gli obiettivi sono stati raggiunti”. Intanto, secondo l’Onu finora sono 1.626 le vittime civili, di cui 132 minori. E arriva un’altra drammatica denuncia di Kiev: “Le truppe russe hanno deportato con forza in Russia più di 600mila ucraini, tra cui circa 121mila bambini”.