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La figura di Sant’Eulalia e l’arrivo del suo culto in Sardegna

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La figura di Sant'Eulalia e l'arrivo del suo culto in Sardegna
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Con l’appuntamento della professoressa Usai siamo giunti al quarto ed ultimo incontro. Abbiamo scoperto alcune curiosità riguardanti il sito archeologico di Sant’Eulalia ed il culto della santa in Sardegna.

La figura di Sant’Eulalia è interessante ed importante per la città di Cagliari, perchè a lei è intitolata una chiesa situata in uno dei quartieri centrali della città. Ma è anche importante perchè è un culto che viene dalla Spagna ed arriva in Sardegna nel 14° secolo.

Il culto di Sant’Eulalia è legato a quello di questa figura di giovinetta, interessante perchè ha due collocazioni geografiche diverse. La santa ha uno stesso nome, ma secondo alcuni studiosi sono due figure distinte. Una è Sant’Eulalia di Mérida e l’altra di Barcellona, la più antica delle due è quella di Mérida, attestata già dal secolo e la sua vicenda agiografica è legata al modo in cui lei è rappresentata nei dipinti, nelle sculture medievali e d’età moderna.

La storia di Sant’Eulalia

La storia di Sant’Eulalia è legata alle persecuzioni dei primi cristiani, siamo nel 304. Anno in cui vede tanti martiri martirizzati sotto le persecuzioni di Diocleziano e di Massimiano. Anche Sant’Eulalia di Mérida incorre nella stessa vicenda. Una giovanissima ragazza di 11-12 anni, i genitori la tengono al riparo in campagna per evitare che sia oggetto di persecuzioni. Forte della sua fede cristiana, va in città, si propone come cristiana, martirizzata e brutalmente torturata.

Le torture di cui ci parlano le fonti del 5° secolo, sono quelle rappresentate nella sua iconografia, quindi il modo in cui viene raffigurata. Crocifissa nella croce di Sant’Andrea, seviziata con dei ferri, la leggenda ci dice che la sua anima uscì dal suo corpo o in forma di colomba. Questo è quanto riguarda Sant’Eulalia di Mérida, che è la più antica delle due.

Invece quella di Barcellona è attestata dal 7° secolo e la sua agiografia è modellata su quella di Mérida, ma con alcune differenze legate alla città di Barcellona. Sappiamo che le torture avvengono in alcune strade di Barcellona, ci sono anche dei riferimenti topografici precisi a Barcino, città tardo-antica ed alto-medievale. Tra questi si ha la notizia che venga inserita in un barile piena di chiodi e fatta arrotolare lungo una discesa, che oggi ha il nome della santa. Anche questa santa di Barcellona è simile a quella di Mérida, ma con alcune differenze legate alla città.

Legame tra la penisola iberica e la Sardegna

Il legame fra la penisola iberica e la Sardegna inizia nel 14° secolo, quando i catalano-aragonesi arrivano in Sardegna e portano alcuni culti ai loro cari, tra questi quello di Sant’Eulalia che arriva in questo momento, mentre il culto per San Giacomo è probabilmente precedente ed arriva in epoche precedenti.

A Sant’Eulalia sono intitolate anche la chiesa omonima nel quartiere attuale di Marina, al centro di Cagliari, ma si ha anche una chiesa all’interno del castello di Salvaterra ad Iglesias, è il primo centro conquistato dai catalano-aragonesi. La chiesa precedentemente intitolata a San Guantino e poi rintitolata a Sant’Eulalia.

Per quanto riguarda la chiesa del quartiere di Marina, si può dire che è il prodotto dell’arrivo dei catalani. Costruire un quartiere che si aggiunga a quello di Castello e di Stampace, serve ad ospitare la popolazione che precedentemente era anche collocata nell’area di Bonaria. Risulta il primo quartiere dei catalano-aragonesi a Cagliari.

Il culto della Santa

Il culto della santa nella penisola iberica è molto forte alla devozione di Sant’Eulalia, nel secolo è stato rinvenuto il ritrovamento delle sue spoglie, nella chiesa di Santa Maria del Mar a Barcellona. Reliquie traslate e spostate nella cattedrale di Barcellona, intitolata appunto a Sant’Eulalia. La santa si dice che sia custodita in un sarcofago del 300 che reca nelle sue facce le storie della vita del martirio della santa.

Diversamente dalla Spagna, il culto in Sardegna attecchisce un pò meno, abbiamo alcune testimonianze iconografiche. Tra queste alcune molto interessanti, una nella chiave di volta della cappella aragonese nella cattedrale di Cagliari. L’altra molto interessante nella cappella di Serravalle a Bosa, è una raffigurazione pittorica collocabile alla metà del 14° secolo e vediamo San Giacomo e Sant’Eulalia, uno accanto all’altro. San Giacomo identificato dai suoi attributi iconografici, dal capello, dal bastone e dalla conchiglia del pellegrino. Sant’Eulalia invece è priva di qualunque tipo d’oggetto, ma è individuata dal titulus, cioè dal suo nome accanto alla raffigurazione. La santa ha un legame con i committenti, individuabili nel feudatario Giovanni d’Arborea e nella moglie Sibilla di Moncada.

Il quartiere la Pola

Il quartiere di ‘La Pola’ costruito all’arrivo dei catalano-aragonesi. La struttura fatta di maglie ortogonali, quindi di assi viari che si intersecano e creano dei lotti che vengono affidati ai feudatari, ma anche alla cittadinanza che si installa in questo territorio. Viene richiesto di popolare questo quartiere, oltre a quello di Castello e di Stampace che erano già esistenti.

Risulta evidente che il nuovo quartiere ha un’importanza rilevante, perchè si decide di costruire nella chiesa che noi oggi vediamo, quella di Sant’Eulalia e la si intitola alla santa iberica. La presenza di questa intitolazione ne abbiamo notizia nelle fonti già dalla metà del 14° secolo. Sappiamo che verosimilmente la chiesa c’era.

Ovviamente la chiesa non era come la vediamo adesso, perchè risulta il frutto di un rifacimento cinquecentesco e d’ulteriori rifacimenti moderni, ci impediscono di vedere le fasi medievali dell’edificio, che però risultavano evidententi per la comunità catalano-aragonese.

Importante il quartiere di La Pola, perchè si relaziona con il mare. La sua è una funzione di cerniera fra l’insediamento precedente ed il fronte marittimo. La centralità delle attività legate al mare impone d’avere anche un luogo di culto particolarmente importante. Non dimentichiamoci che nei quartieri di Castello e di Stampace c’erano già delle chiese molto importanti, tra cui la chiesa di San Francesco a Stampace. Anche il nuovo quartiere necessitava d’avere una chiesa, costruita in un’area che si è scoperta secoli dopo che fosse un’area già antropizzata e ricca di presistenze.

About Ale Laconi

Mi presento, sono una ragazza che studia all'università di Cagliari in 'beni culturali'. Appassionata sin dalle superiori alla storia dell'arte, portandomi ad intraprendere questo percorso di studi. Nel tempo libero mi piace viaggiare con la mia macchina fotografica, immortalando ciò che mi colpisce, a partire dai paesaggi, persone e tutto quello che mi ispiri arte. Mi piacerebbe trasformare una delle mie passioni in un lavoro futuro.

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