Il Progetto, per l’itticoltura regionale, finanziato dalla Regione SARDEGNA
Questo ha coinvolto non solo l’Università di Sassari, con il Professor Ignazio Floris come referente scientifico e l’Università di Cagliari, con il Professor Alberto Angioni come coordinatore del Progetto, ma anche il mangimificio Profenda di Macomer e l’Istituto di BioEconomia del CNR di Sassari.
L’obiettivo è stato quello di favorire lo sviluppo di una filiera sostenibile per il settore mangimistico dell’itticoltura regionale, attraverso la produzione di farine di insetto a elevato valore nutrizionale, da integrare come ingrediente base nell’alimentazione di alcune specie dell’acquacoltura sarda.
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Valorizzazione e tipizzazione delle produzioni ittiche sarde: approccio integrato di filiera per la produzione di mangimi sostenibili da insetti allevati su residui agroalimentari, miglioramento delle caratteristiche nutrizionali e di salubrità, lavorazione e packaging ecosostenibile dei prodotti ittici
Descrizione sintetica del progetto
Obiettivi: Costruire filiere di prodotti ittici sardi, sostenibili, competitivi commercialmente, ad elevata qualità salutistico/nutrizionale e salubri. L’asse portante del progetto si basa sullo sviluppo di una filiera sostenibile nella mangimistica per l’itticoltura regionale, attraverso la produzione di farine ad elevato valore nutrizionale ottenute da insetti allevati su sottoprodotti e scarti dell’industria agroalimentare. Queste farine permetteranno di diminuire la dipendenza dalle farine di pesce e altre fonti proteiche di origine vegetale, riducendo il peso sugli stock ittici selvatici e da quelle vegetali ottenute dalla soia (95% OGM) per creare una filiera sostenibile a livello regionale. Mangimi a base di farine d’insetti verranno sperimentati nell’allevamento di specie dell’acquacoltura sarda come: anguilla, ombrina e orata; ed alcune specie emergenti: riccio di mare e oloturia. Un secondo asse del progetto intende affrontare le criticità legate alla contaminazione dei prodotti ittici e del loro ambiente, da macro e microplastiche. Verranno messi a punto e testati materiale alternativi alle reti in plastica usate per l’allevamento e il confezionamento dei molluschi bivalvi e nuovi materiali ecosostenibili per il packaging del fresco e del trasformato. Inoltre, verranno sviluppati protocolli di lavorazione specifici per il controllo dei contaminanti lungo la filiera ittica. Un terzo asse si base sull’innovazione dei processi di produzione e trasformazione dei prodotti ittici, in particolare verranno innovati i processi di salagione e affumicatura. Il progetto attraverso l’aggregazione di imprese del settore mangimistico, di produzione e trasformazione e OdR intende sviluppare nuovi prodotti e processi innovativi per risolvere alcuni punti critici della filiera ittica; migliorare le caratteristiche qualitative e salutistiche, aumentare la shelf life dei prodotti ittici regionali, e la loro ecosostenibilità. Verranno, infine, messe in atto attività di formazione, animazione e trasferimento tecnologico, mediante la creazione di un Living Lab.