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La cripta e le sepolture di Sant’Eulalia

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La cripta e le sepolture di Sant'Eulalia
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Gli argomenti di oggi saranno le sepolture e la cripta del sito archeologico di Sant’Eulalia, saremo accompagnati dalla dott.ssa Anna Luisa Sanna. 

Siamo all’interno del quartiere della Marina, dentro una chiesa costruita nel 14° secolo dai catalano aragonesi che arrivano in città. Prenderono la città ai pisani e si stanziano principalmente in questo quartiere per il rapporto con le attività commerciali che era molto stretto. Fondano la chiesa a metà del 14° secolo e la dedicano alla patrona di Barcellona Sant’Eulalia. Queste notizie ci sono giunte dalle fonti archivistiche.

Con il passare del tempo la chiesa ha subito modifiche strutturali, l’ultima delle quali nel 1900. Tra quelle più importanti ricordiamo gli ampliamenti del 18° secolo. Periodo fondamentale per sepolture e cripte, in questo secolo la struttura della chiesa subisce modifiche anche nel sottosuolo per accogliere ambienti ipogei strutturati per accogliere sepolture.

La dottoressa Sanna ha partecipato agli scavi avvenuti in questo sito archeologico negli anni 90, importanti per la storia di tutta Cagliari. Gli scavi, avvenuti grazie alla soprintendenza di Cagliari ed alla parrocchia di Cagliari, sono stati importanti e della durata di parecchi anni. Il lavoro che hanno eseguito è stato quello di rimuovere il pavimento della chiesa e da quel livello in poi scavare per una profondità di 8 metri.

Tolto il pavimento hanno rinvenuto l’utilizzo funerario dello spazio sotto la chiesa, grande cripta che occupava la navata centrale e cripte più piccole sistemate sotto le cappelle laterali.

Intorno al 1917 la chiesa subisce lavori di ristrutturazione perché stava crollando, ed hanno deciso di abbassare il pavimento di circa 60/80 centimetri, rinforzare i pilastri e dare nuova stabilità alla chiesa. Per fare questo hanno tagliato ciò che c’era sotto il pavimento, cioè le coperture delle cripte.

Approfondiamo l’argomento

Con gli scavi hanno trovato un ambiente ipogeo che doveva essere vuoto e funzionale per accogliere sepolture che invece era diventato un contenitore di macerie. Come prima cosa hanno svuotato le cripte, rinvenuto materiali romani e punici che provenivano dallo sconvolgimento di queste aree, ma anche reperti ossei umani di circa 40 individui. Una volta trovato il pavimento della cripta centrale iniziarono a scavare le sepolture, che sarebbero bare di legno sistemate all’interno della cripta.

Terminati gli scavi sono intervenuti gli antropologi che hanno fornito maggiori informazioni sui resti ossei, l’età degli inumati al momento del decesso, il loro sesso e se al momento della sepoltura indossavano vestiti, ornamenti oppure oggetti religiosi.

Dal rinvenimento delle sepolture “sconvolte” nella cripta centrale non hanno individuato nessuna differenza di censo. C’erano casse di legno di forma trapezoidale, senza alcun segno distintivo, senza nessuna iscrizione e nessuna particolarità che potesse far capire il censo della persona che conteneva al suo interno. Sicuramente alcuni elementi del vestiario potevano restituirci maggiori risultati.

All’interno di questo scavo ci sono state testimonianze di trafugamento, hanno spoliato le pareti (terminologia utilizzata in ambito archeologico), preso sia gli elementi che ritenevano più utili per costruire da un’altra parte che quelli più preziosi.

All’interno di Sant’Eulalia qualcuno ha avuto l’esigenza di nascondere degli oggetti preziosi. Sia nella cisterna che nel pozzetto sacro dell’edificio tardo punico conservato a Sant’Eulalia hanno trovato cospicui gruppi di monete che qualcuno ha voluto nascondere, ma che non è riuscito più a riprendere. Come passano i secoli gli archeologi sono sempre meno in grado di poter ricostruire le vicende.

About Ale Laconi

Mi presento, sono una ragazza che studia all'università di Cagliari in 'beni culturali'. Appassionata sin dalle superiori alla storia dell'arte, portandomi ad intraprendere questo percorso di studi. Nel tempo libero mi piace viaggiare con la mia macchina fotografica, immortalando ciò che mi colpisce, a partire dai paesaggi, persone e tutto quello che mi ispiri arte. Mi piacerebbe trasformare una delle mie passioni in un lavoro futuro.

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