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Finale a sorpresa: la recensione del film con protagonisti Penelope Cruz e Antonio Banderas

Penelope Cruz è una regista eccentrica nel film in concorso alla 78esima Mostra del Cinema di Venezia

Finale a Sorpresa – Official Competition diretto da Mariano Cohn e Gastón Duprat è l’opera cinematografica che emerge dalla 78esima Mostra del cinema di Venezia, distinguendosi per la propria arguzia e profondità. Interpretato magistralmente da Penélope Cruz, Antonio Banderas e Oscar Martínez, Finale a Sorpresa, è un’esplorazione pungente e satirica del mondo del cinema, delle sue vanità, rivalità e delle sue contraddizioni.

La trama di Finale a Sorpresa si snoda a partire da un ricco imprenditore che, desideroso di un lascito artistico e duraturo, decide di finanziare la produzione di un film che possa vincere premi e riconoscimenti. Per poterlo fare, ingaggia la celebre regista Lola Cuevas, interpretata da  Penélope Cruz, nota nell’ambiente cinematografico per il suo approccio eccentrico e visionario. Al suo fianco, come protagonisti, troviamo Félix Rivero (Antonio Banderas), una star di Hollywood assai vanitosa ed egocentrica, e Iván Torres (Oscar Martínez), un attore di estrazione teatrale, di grande integrità artistica. Le scintille tra i due attori, con filosofie e approcci alla recitazione totalmente opposti, non tardano ad arrivare, e assistiamo quindi alla formazione di un terreno fertile per una catena di situazioni comiche ma anche drammatiche che portano alla luce i meccanismi più nascosti e assurdi del mondo del cinema.

Attraverso Finale a sorpresa gli autori lanciano una critica acuta e ironica dell’industria cinematografica, mettendo in risalto le ossessioni, le rivalità e le ipocrisie, degli addetti ai lavori. Cohn e Duprat riescono a mettere in scena, in modo bilanciato, una dramedy, e regalano al pubblico una narrazione avvincente stratificata su più livelli. Penélope Cruz brilla nel ruolo di Lola, offrendo una performance carismatica e magnetica. Banderas e Martínez danno vita a una dinamica rivalità che diverte e porta a riflettere sulle differenze dei loro personaggi, sia personali che professionali.

La sceneggiatura, ispirata e ricca di dialoghi fulminanti, con momenti esilaranti è una scrittura che non manca mai di profondità. La regia, assai elegante e precisa, è capace di mantenere non solo un ritmo sostenuto, ma cattura anche l’attenzione dello spettatore dall’inizio alla fine attraverso composizioni sofisticate che conducono lo sguardo dello spettatore attraverso vari livelli di attenzione.

Le tematiche affrontate in Finale a sorpresa, come la ricerca della fama, l’ego e la competizione, sono trattate con intelligenza e originalità e senza cadere mai nel banale. Il film beneficia di queste abilità, non solo come opera di intrattenimento di alta qualità, ma anche come proponendosi come spunto di riflessione sul significato dell’arte e del successo.

Finale a Sorpresa – Official Competition è un film che merita di essere visto, non solo grazie alle sue interpretazioni stellari, ma anche per la sua sceneggiatura brillante e impegnata e per la regia impeccabile. Un’opera che rappresenta una delle migliori satire sul mondo del cinema degli ultimi anni.

About Salvatore Uccheddu

Classe 1989. Appassionato cinefilo a 360°, degustatore di birre e di pizze. Amante dei bei film, ma anche di quelli brutti, davvero brutti. Si è cimentato come regista in lavori discutibile fattura. Irriducibile cacciatore di interviste agli addetti ai lavori della settima arte.