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Prosa: nuove date di “Persone Naturali e Strafottenti”

Slitta alla fine di maggio l’atteso appuntamento nell’Isola con “Persone Naturali e Strafottenti” di Giuseppe Patroni Griffi con Marisa Laurito

Protagonista nel ruolo che fu di Pupella Maggio, accanto a Giancarlo Nicoletti (che firma anche la regia), Giovanni Anzaldo e Livio Beshir: la pièce avvincente che rivela attraverso l’intrecciarsi di quattro destini, quattro vite ai margini il volto segreto di una città multiforme e stratificata, una moderna metropoli in cui si fondono passato, presente e futuro in cartellone (dopo la sospensione e finalmente la ripresa della tournée nazionale) mercoledì 25 maggio alle 21:00 al Teatro Civico di Alghero, giovedì 26 maggio alle 21:00 al Teatro Civico “Oriana Fallaci” di Ozieri e venerdì 27 maggio alle 21:00 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale sotto le insegne della Stagione di Prosa 2021-2022 organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna. (NB. biglietti e abbonamenti resteranno valid i per le nuove date – tutti i dettagli su www.cedacsardegna.it)

Un vivido affresco della città partenopea

Un’intrigante e dolceamara prosa, ambientata in una notte di Capodanno a Napoli, che regala un vivido affresco della città partenopea tra situazioni grottesche e surreali, che scaturiscono dall’incontro tra i protagonisti, diversissimi ma in qualche modo complementari, ciascuno con un proprio vissuto: tranches de vie di un’umanità alla deriva, raccontata con feroce ironia e una punta di spietato cinismo, in una scrittura intrigante e ricca di colpi di scena, in equilibrio tra la comicità arguta e a tratti farsesca di Eduardo De Filippo e il crudo realismo e la dimensione onirica dei testi di Annibale Ruccello.

I simboli di un amore proibito

La prosa “Persone Naturali e Strafottenti” mostra un paesaggio urbano ben diverso dalla tradizionale immagine da cartolina, mettendo l’accento sulle esistenze travagliate di creature “notturne”, donne e uomini, travestiti o trans, prostitute e omosessuali, simboli di un amore “proibito”, tra rabbia e voglia di riscatto, sogni e desideri, illusioni perdute e disincanto.

La trama

Tra l’euforia dei festeggiamenti e i buoni propositi per l’avvenire, in un appartamento si consumano i rituali domestici di una convivenza difficile, con l’ennesima lite tra la padrona di casa, Donna Violante, ex serva in un bordello e il travestito Mariacallàs, personaggio chiave della vicenda intorno a cui ruotano gli altri personaggi: Fred, uno studente omosessuale alla ricerca della sua identità e Byron, uno scrittore nero che vorrebbe distruggere il mondo per vendicare le antiche umiliazioni. Figure stravaganti, estreme e un po’ sopra le righe, che incarnano l’anima più nascosta, ma non per questo meno autentica, della città: le loro esistenze sono segnate dalla paura e dal dolore, dalla necessità di difendersi e lottare, giorno dopo giorno, per non soccombere, in un tentativo spesso vano di uscire dall’ombra e compiere una sorta di ascesa sociale, per conquistare del proprio posto nel mondo.

Una prosa tra modernità del linguaggio e importanza dei temi trattati

Tra le opere teatrali più “scandalose” e controverse ma anche di maggior successo del drammaturgo, regista e scrittore napoletano, “Persone Naturali e Strafottenti” sposa la modernità del linguaggio, a tratti irriverente e corrosivo, alla importanza e attualità dei temi trattati – come l’integrazione culturale e sociale e il superamento dei pregiudizi, l’accettazione della diversità e il diritto di essere se stessi. Un luogo neutro e ben delimitato – un appartamento in città – diventa teatro di tensioni e scontri “ideologici”, e in qualche modo politici tra individui mossi da pulsioni differenti, dalla rivendicazione di una qualche “rispettabilità” alle necessità imposte dalla “professione”, in questo caso il “mestiere più antico del mondo”, alla “fame” di corpi per sfogare nell’amplesso con uno sconosciuto l’ansia di trasgressione e forse ancora di più la libertà di seguire le proprie inclinazioni, senza più doversi nascondere ma anche affermare in un ribaltamento di ruoli la propria indignazione, contro millenni di sopraffazioni e abusi.

Marisa Laurito, capace di dare alla prosa la strana fierezza, quasi arrogante, di Donna Violante

“Quattro “Persone Naturali e Strafottenti” – si legge nella presentazione – «per un gioco del destino divideranno la loro solitudine con quella degli altri, mentre fuori la città saluta il nuovo anno, fra accese discussioni, recriminazioni, desideri repressi, liti e violenze sessuali». Sotto i riflettori una bravissima e convincente Marisa Laurito, che restituisce lo spirito popolare ma anche la strana fierezza, quasi arrogante di Donna Violante (dopo le fortunate interpretazioni di Pupella Maggio e Angela Pagano), mentre Giancarlo Nicoletti presta corpo e voce a Mariacallàs, icona di quei mondi sotterranei che a Napoli godono di una speciale protezione e accoglienza, mentre Giovanni Anzaldo (già Premio Ubu 2010) e Livio Beshir vestono i panni rispettivamente dell’indeciso Fred e di Byron, che porta sulla sua pelle le offese di secoli, entrambi alla ricerca dell’ebbrezza di una notte.

Il cast

Un cast straordinario e insieme non convenzionale, per un’opera che stravolge i canoni della rappresentazione, pur conservando l’unità aristotelica di tempo e spazio, per portare alla ribalta la miseria e la desolazione, ma anche il coraggio e la determinazione, la fragilità e l’audacia, di alcuni esemplari metropolitani, ciascuno apparentemente corazzato contro le avversità, ma pur sempre vulnerabili, in balia degli eventi, degli istinti più che della ragione, feriti nel corpo e nell’anima, aspri fino alla cattiveria, privati di tutto ma non della compassione.

La recensione di Franco Cordelli

Nella recensione di Franco Cordelli, che sul Corriere della Sera sottolinea «La rivincita di Patroni Griffi, quarant’anni dopo», emerge tutta la ricchezza di sfumature e la vitalità della commedia, scritta nel 1973 e ancora capace di conquistare il pubblico: «… di noioso non c’è nulla, non c’è che uno scoppiettante e continuo scambio di battute feroci, di giudizi lapidari di ogni personaggio verso gli altri e verso il mondo, di fuoriuscite d’anima. Ma “Persone naturali e strafottenti”, come si vede nella leggerezza della regia di Nicoletti, non consiste di queste battute. Consiste della sua struttura del tutto inedita nel dramma borghese: una struttura aperta, senza linee di svolgimento verso una o altra direzione, arresa alla sua “naturale” libertà di sviluppo e di linguaggio.

Le caratteristiche della prosa

Vi è in Patroni Griffi una spudoratezza che conserva intatta la sua forza; vi è la strafottenza del titolo, che si tocca con mano non solo nei dialoghi, ma anche nei fatti; vi è quel dolore di fondo, buio a sé stesso, riservato, e solo alla fine manifesto: è il palmo della mano che Violante aveva dischiuso per ricevere denaro da Byron e che, dopo averlo rifiutato, mantiene aperto — quello straziante palmo della mano tesa in avanti per ricevere qualcosa che in quella travagliata notte di Capodanno non si può ricevere».

About Claudia Atzori

Sono Claudia Atzori. Sono nata nel 1997 e ho la passione per il disegno, la pittura e l'architettura.

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