Solo 19% degli operatori si occupa dell’intero ciclo.
Nel settore dei rifiuti la frammentazione della gestione è ancora troppo elevata: solo il 19% degli operatori si occupa dell’intero ciclo.
E’ quanto emerge dal Green Book 2022, il rapporto annuale sul settore dei rifiuti urbani in Italia, promosso da Utilitalia e curato dalla Fondazione Utilitatis.
Realizzato quest’anno in collaborazione con Ispra e presentato oggi a Roma alla vigilia della Giornata della Terra.
Il numero di aziende attive nel settore dei rifiuti supera le 650 unità.
Il 52% è specializzato nelle fasi di raccolta e trasporto.
Il 20% è operativo sia nelle fasi di raccolta sia nella gestione diretta di uno o più impianti di recupero e smaltimento.
Il restante 28% è specializzato nella gestione impiantistica.
Nel settore, molti enti locali gestiscono in economia il servizio.
Secondo i dati pubblicati, i comuni attivi sono più di 6.300, per un totale complessivo di 7.253 soggetti attivi nel comparto.
Il 70% di questi dichiara di svolgere soltanto un’attività, mentre il ciclo integrato è svolto solo dal 2,4% dei soggetti.
“Lo studio – commenta il vicepresidente vicario di Utilitalia, Filippo Brandolini – evidenzia l’importanza di una gestione industriale dell’intero ciclo dei rifiuti, la necessità di realizzare impianti soprattutto al Centro-Sud e l’urgenza di superare le frammentazioni gestionali.
Si tratta di tre elementi fondamentali per la piena affermazione dell’economia circolare, che consentirebbero di risparmiare materia prima e di produrre energia rinnovabile, offrendo un importante contributo nel percorso verso la decarbonizzazione.
Il Green Book sicuramente fornisce una base di conoscenze importante anche per la definizione, attualmente in corso, del Programma nazionale di gestione dei rifiuti”.