La cena perfetta: la recensione del film con Salvatore Esposito

Greta Scarano e Salvatore Esposito insieme ne La cena perfetta, il crime stellato diretto da Davide Minnella

La cena perfetta, diretto da Davide Minnella alla sua terza esperienza dietro la macchina da presa per il grande schermo, intreccia con maestria commedia e dramma, per raccontare la storia di Carmine, camorrista dal cuore tenero, interpretato da Salvatore Esposito, e Consuelo, talentuosa chef in cerca di riscatto, interpretata dalla giovane e altrettanto talentuosa Greta Scarano. 

Carmine, dopo un’esecuzione non portata a termine viene allontanato da Napoli e  incaricato dalla camorra a gestire un ristorante per riciclare denaro sporco. Tuttavia, l’incontro con Consuelo, porta Carmine a trasformare il progetto criminale in una attività vocata all’ambizione per la stella Michelin.

La chimica tra i due protagonisti è il motore del film. Carmine, razionale e magnanimo, disilluso ma anche naif, scopre un amore autentico per la cucina, ma anche un certo intuito, purtroppo non coltivato. Saranno proprio il talento di Consuelo e la sua tenacia a smuovere in Carmine le ragioni valide per costruire un futuro lontano dalla malavita.

Salvatore Esposito, noto ai più per il ruolo di Genny Savastano in Gomorra, dimostra di saper essere versatile, riuscendo a conferire al suo personaggio una stratificazione emotiva, che lo allontana dallo stereotipo del malavitoso accecato dalla conquista dell’onore, del rispetto e del potere. Greta Scarano, allo stesso modo, riesce in una performance più che convincente e carismatica, risultando autentica e profonda, costruendo un personaggio fragile ma determinato, in una continua lotta per un futuro migliore.

La regia di Davide Minnella è limpida ma efficace. Riesce nell’intento di costruire un racconto leggero veicolato da momenti di leggerezza alternati a sequenze di introspezione, attendo come risultato una narrazione che mai perde il ritmo.

La sceneggiatura, firmata da Stefano Sardo, è ben scritta, e sono davvero pochi gli episodi con non trovano giustificazione nel background dei personaggi. Quindi i dialoghi risultano credibili, ben costruiti e assegnati a interpreti capaci. 

La cena perfetta tratta temi controversi, come il riscatto personale e la redenzione, con delicatezza, senza però cadere nel patetico o superficiale.

Non siamo davanti a una semplice storia di chef e di fornelli, il film di Minnella e sceneggiato da Sardo, è una acuta riflessione sul valore delle seconde chances, sulla ricerca della propria identità, soprattutto quando il passato si rivela essere l’ostacolo insormontabile.

La cena perfetta intrattiene ed emoziona, offrendo uno sguardo su un mondo dove la passione per il cibo diventa metafora di trasformazione e speranza.

About Salvatore Uccheddu

Classe 1989. Appassionato cinefilo a 360°, degustatore di birre e di pizze. Amante dei bei film, ma anche di quelli brutti, davvero brutti. Si è cimentato come regista in lavori discutibile fattura. Irriducibile cacciatore di interviste agli addetti ai lavori della settima arte.