L’identità sarda emerge anche nel settore dell’edilizia, in particolare nelle costruzioni in terra cruda caratteristiche case del Medio Campidano.
“Vogliamo valorizzare gli elementi tipici della nostra storia anche in campo urbanistico”, ha spiegato l’assessore Quirico Sanna illustrando oggi il programma dell’iniziativa “Viaggio nella terra cruda”. Due gli appuntamenti organizzati dall’associazione Città della terra cruda.
A Serrenti il 29 aprile e a Samassi il 30 per affrontare “il contributo dell’architettura di terra cruda alla transizione ecologica” e “il ruolo della rete internazionale delle Città della terra cruda”. Dal 28 aprile al 1 maggio, nei comuni di Ussaramanna, Serrenti, Solarussa, Nurachi, Samassi, Samatzai e Settimo San Pietro, sarà realizzato un itinerario turistico culturale delle case di terra.
“Le abitazioni in terra cruda sono componenti tipiche del paesaggio sardo, ne caratterizzano il territorio e possono essere anche un’ottima base di bioedilizia nell’ottica di uno sviluppo sostenibile – ha aggiunto l’assessore Sanna – Oltre a tutelare, recuperare e utilizzare gli edifici in terra cruda, l’obiettivo è anche quello di promuovere il riuso di questo materiale tradizionale nell’edilizia odierna, tenendo conto, ovviamente, anche delle nuove tecnologie di bioedilizia. Alla presentazione degli eventi è intervenuto anche il presidente dell’associazione Enrico Pusceddu.
L’Associazione delle Città della terra cruda nasce nel 2001 come alleanza tra le città che riconoscono il valore delle architetture e degli insediamenti in terra cruda quali componenti del paesaggio che caratterizzano il loro territori, come base per un modello di sviluppo sostenibile.
L’Associazione promuove il riuso del materiale terra cruda nella filiera dell’edilizia contemporanea, a partire dalla tutela, il recupero ed il riuso degli edifici tradizionali in terra cruda promuovendo l’impiego di materiali naturali in edilizia per sostenere l’abitare sostenibile.
L’Associazione, aderisce al Documento internazionale “Abitare la terra, per il diritto a costruire in terra cruda”, promosso nel 2010 da CRATerre, Ecole Nationale Supérieure d’Architecture di Grenoble e dalle numerose istituzioni e personalità che promuovono l’architettura di terra nel mondo.