Sede a Castello, in mostra le opere di Italo Antico
Via all’apertura stabile al pubblico del Muacc, il museo delle arti e delle culture contemporanee dell’Università di Cagliari. La struttura – in una prima fase sperimentale – sarà aperta al pubblico dalle 16 alle 19 ogni martedì e ogni giovedì; ma potranno essere concordate su prenotazione anche visite in orari e giorni differenti.
Gli spazi occupano il piano terra e il primo piano di un edificio in via Santa Croce, nel cuore di Castello. Il Palazzo dei Marchesi di Quirra, noto anche come Palazzo Cugia o Palazzo Nieddu. Attualmente sono allestite negli spazi museali le opere donate all’Università dall’artista Italo Antico. “Questa idea – ha detto il rettore Francesco Mola – è partita da Maria Del Zompo, e ci ha affascinato da subito. La ringrazio per il lavoro svolto, che noi vogliamo portare avanti.
Entrare nel sistema museale diffuso è un’idea fondamentale: avere una struttura come questa che parte dall’Ateneo e si intreccia con la vita della città è per noi molto importante”.
L’avvio delle attività del Muacc è stato reso possibile dall’assunzione della curatrice del Museo, Simona Campus. “Curare un museo significa anche curare i rapporti con le persone che gravitano intorno, non solo le opere. Il museo esiste se è aperto al pubblico, ed è inteso come laboratorio che coinvolge la comunità nelle sue sperimentazioni”.
Valorizzare tutto il patrimonio in nostro possesso
E ora si parte. “L’ateneo ha fatto molti investimenti per valorizzare tutto il patrimonio che possiede – ha aggiunto il direttore generale Aldo Urru – mettendolo a disposizione del territorio e per chi viene da fuori. Siamo riusciti ad aprire questo museo, compatibilmente con le risorse a disposizione. Ora dobbiamo metterlo a sistema, portando avanti gli accordi per il biglietto unico in accordo con il Comune di Cagliari e i percorsi coordinati con gli altri beni culturali della città”.
Presente all’apertura anche l’assessora comunale alla Cultura, Maria Dolores Picciau. “Il museo si apre in un contesto storico molto particolare – ha detto – ma si inserisce in un calendario di eventi importanti e in un quartiere come Castello che deve ritrovare la sua storia e la sua identità”.