L’effetto Covid si abbatte sull’imprenditoria femminile sarda aggravando le difficoltà di genere nel mondo del lavoro. I dati del seminiario Confartigianato sui finanziamenti del Mise
Una condizione critica fotografata a Sassari nel corso del seminario sul “Fondo Impresa Femminile”. L’evento è stato organizzato da Confartigianato Imprese Sardegna e promosso dal ministero dello Sviluppo economico, con il supporto tecnico di Invitalia, in collaborazione con la Camera di Commercio di Sassari e la Commissione Pari Opportunità del Comune di Sassari.
Hanno partecipato oltre duecento donne aspiranti imprenditrici o già affermate manager, alle quali la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai, e la viceministra del Mise, Alessandra Todde, hanno illustrato le misure proposte dal Mise stesso mettendo a disposizione 200 milioni di euro di finanziamenti.
I dati sulla realtà sarda raccontano che nell’Isola, al 2021, si contano 39.374 imprese guidate da donne, registrate presso le Camere di Commercio, che operano per lo più nei settori dei servizi alla persona e della pulizia, della moda e delle attività di ristorazione: queste rappresentano il 23,9% di tutte le realtà produttive sarde. Ben 4.327 aziende sono gestite da giovani donne (11% del totale delle imprese femminili artigiane). Su tutta la platea delle donne imprenditrici, quasi 5.946 sono imprese artigiane.
A livello territoriale, nella vecchia provincia di Cagliari le imprese donna sono 16.114 di cui 2.464 artigiane (15,3% sul totale imprese donna), a Sassari-Gallura sono 12.652 di cui 2.075 artigiane (16,4%), a Nuoro 7.456 di cui 1.056 (14,2%) artigiane e a Oristano 3.132 con 350 artigiane (11,2%). Questi numeri dicono che nel periodo della pandemia si è registrato un calo del 7,8% dell’occupazione femminile indipendente, a fronte del -6,1% registrato dalla componente maschile. Trend negativo anche sul fronte del fatturato delle imprese guidate da donne con una diminuzione di 4,4 punti rispetto alla media.
Todde: “Non abbiate paura di fallire”
“Basta scegliere tra impresa e famiglia. Alle donne dico non abbiate paura di fallire”.
La vice ministra del Mise, Alessandra Todde, intervenuta a Sassari al seminario di Confartigianato sul “Fondo Impresa Femminile”, incoraggia così le donne imprenditrici.
“Nell’Isola ci sono quasi 40mila aziende femminili ma è proprio sulle donne che si è abbattuta con maggior violenza la forza della crisi Covid.
“Come donne non dobbiamo più scegliere tra impresa e famiglia. Il nostro compito come governo e come Movimento 5 Stelle deve essere quello di creare e proteggere le imprese”.
“Il Fondo impresa femminile dispone di una dotazione finanziaria complessiva pari a circa 200 milioni di euro. Di questi, 160 milioni sono di risorse Pnrr e 40 milioni stanziati dalla legge di bilancio 2021. Lo scopo principale di questo intervento è agire per creare un ambiente fertile per le nuove imprenditrici, specialmente nel Mezzogiorno e in regioni come la Sardegna, fanalino di coda su imprenditoria femminile, calcolata come percentuale delle imprese condotte da donne sul totale”.
Così conclude Todde.