In mostra anche le opere dell’artista ucraino Pavlo Makov
Dall’Italia vive il dolore straziante della situazione di guerra del suo paese. Arrivano in Sardegna le opere di Pavlo Makov, artista di fama mondiale, che con un progetto espositivo, sta rappresentando l’Ucraina alla 59/a Biennale d’Arte di Venezia con la “Fontana dell’ Esaurimento”.
L’inaugurazione del D.AR.T
Ora, due sue installazioni nel segno dell’arte incisoria, “Paradiso Perduto” e “Big Landscape” sono la punta di diamante di “On Paper IX – Amor(E)”, progetto espositivo che l’ 8 maggio alle 11:00 inaugura il D.AR.T, Dolianova Art Tower, nuovo spazio museale ospitato all’ interno della riqualificata “Torre dell’ Acqua” della cittadina del Parteolla.
Makov racconta l’Ucraina come Paese utopico col suo progetto
“Con le due opere che noi esponiamo, Makov conduce lo sguardo su un mondo sognato, l’Ucraina paese utopico, di cui racconta i legami spezzati e suggerisce attraverso segni e forme l ‘idea del paradiso perduto ma per trasmettere anche un segnale di speranza in un tempo in cui sarà possibile ritrovarsi”, commenta Gabriella Locci, anima del progetto assieme a Dario Piludu, direttore scientifico.
Il Comune affida lo spazio a Casa Falconieri
Il Comune guidato da Ivan Piras, ha affidato lo spazio a Casa Falconieri, centro di ricerca e sperimentazione con focus sull’ arte incisoria, guidato da Locci e Piludu. Makov ha donato a casa Falconieri un “imbuto-copia” di quelli che compongono La Fontana attualmente a Venezia. Anche questo pezzo farà parte dell’esposizione.
Il filo conduttore tra Sardegna e Ucraina
Ma c’è un altro ponte che unisce Sardegna e Ucraina con la videoartista di Kiev, Zinaida, che presenta a Dolianova la sua opera di videoarte presente alla biennale di Venezia. C’è anche un filo della memoria che lega On Paper al progetto realizzato dalle artiste Rossana Rossi e Gabriella Locci per la Galleria comunale di Cagliari nel 1993. Un anno funestato dai tre terribili fatti di cronaca trattati nell’indagine e che coinvolge Firenze, Sarajevo e Solingen.
Le fotografie di Daniela Zedda per il progetto espositivo
La fotografa Daniela Zedda coi suoi scatti in bianco e nero ha documentato i momenti significativi del dietro le quinte del progetto. Completa il percorso espositivo il video di Francesco Casu “Columna florum”.
Il linguaggio dell’arte, una porta aperta verso la speranza
“D.AR.T punta a diventare un nuovo polo di ricerca artistica e culturale internazionale di inclusione sociale e identitaria – ha spiegato Piludu- nel segno del dialogo tra tutti i popoli, della solidarietà e collaborazione, attraverso il linguaggio dell’arte, porta aperta verso la speranza”.