Si chiama “Biotech” ed è il primo grande progetto nazionale sul miglioramento genetico vegetale.
Coordinato dal CREA, rappresenta la risposta di ricerca e innovazione a misura dell’agricoltura Made in Italy, per sviluppare piante più green e più resistenti ai cambiamenti climatici e alle malattie.
Le specie coltivate in Italia
Molte delle specie coltivate in Italia dipendono infatti da varietà, ibridi o portinnesti realizzati con conoscenze e tecnologie sviluppate all’estero.
Il progetto di agricoltura “Biotech”
Il progetto “Biotech” intende invece costruire un know-how scientifico che contribuisca a trasformare le conoscenze relative ai genomi delle diverse specie in prodotti migliorati, sempre più competitivi e autenticamente italiani.
Un’agricoltura che risponde alle esigenze di sostenibilità
Un’evoluzione necessaria, in primis sull’ortofrutta, per rispondere alle esigenze di maggiore sostenibilità sollecitate dalla transizione verde, tutelando al contempo produttività e competitività delle coltivazioni.
Le affermazioni di Luigi Cattivelli
“In un momento in cui l’agricoltura deve affrontare sfide epocali – ha detto Luigi Cattivelli, direttore CREA Genomica e Bioinformatica e coordinatore di Biotech – è fondamentale spiegare a tutti che non c’è agricoltura senza genetica e se il clima cambia devono cambiare anche le piante che coltiviamo. In questo contesto, le nuove tecnologie per l’evoluzione assistita (TEA o new breeding technique) sono uno strumen-to fondamentale (e non Ogm) per dare un futuro all’agricoltura italiana. Biotech sviluppa queste conoscenze e le mette a disposizione, per il progresso del settore, in una serie di incontri con le associazioni degli agri-coltori e questo è il primo”.