Il numero di insetti volanti sta calando vertiginosamente. E’ quanto emerge da uno studio realizzato nel Regno Unito che ha preso in esame il numero di insetti schiacciati sulle targhe delle auto nell’estate 2021, messo a confronto con i risultati di un analogo studio del 2004.
Il risultato è un calo del 60 per cento ed è sovrapponibile a quello di un’altra ricerca condotta dal 1997 al 2017 nella Danimarca rurale. In quel caso si studiarono gli insetti trovati sui parabrezza delle macchine ed emerse una riduzione ancora più ampia, dell’80 per cento. La situazione è grave soprattutto perché questi animali sono fondamentali per poter mantenere un ecosistema sano essendo indispensabili per l’impollinazione delle piante, ma anche per il loro ruolo nel riciclo della materia organica.
La maggior parte degli insetti volanti ha le ali solo nella fase adulta della propria vita. I volanti si distinguono dagli striscianti come gli scarafaggi perché, a differenza di quest’ultimi, si muovono in prevalenza volando. Alcuni insetti volanti sono dotati di ali solo temporaneamente, come le termiti e le formiche alate; che possiedono ali per un periodo limitato della propria vita e perché appartenenti a determinati ruoli all’interno della colonia. La maggior parte dei insetti comunemente descritti come insetti volanti devono la loro sopravvivenza alla presenza di ali che manterranno nel corso di tutta la loro vita.
Subire un’infestazione di insetti volanti in casa o azienda non significa solo incorrere in probabili danni – dalla contaminazione di alimenti al danneggiamento di tessuti; come nel caso delle tarme – ma anche in eventuali minacce per la salute. Alcuni dei volanti, come le mosche e le zanzare sono infatti portatori di malattie anche gravi.