In un incontro fra l’arcivescovo metropolita Roberto Carboni e il presidente Anthony Muroni, l’Arcidiocesi di Oristano e la Fondazione Mont’e Prama hanno avviato un dialogo finalizzato a una collaborazione per la valorizzazione dei beni monumentali della Chiesa.
Nello specifico, l’Arcidiocesi ha chiesto di poter entrare nella Fondazione come socio sostenitore, secondo le previsioni dello Statuto. In questo quadro l’Arcidiocesi apporterebbe, come fondo di dotazione; il mappale 1588, terreno della gran parte delle scoperte sul sito di Mont’e Prama.
L’accordo proposto riguarda anche la valorizzazione della chiesa di San Salvatore (con l’ipogeo già destinato dal Ministero dalla Cultura al sistema Fondazione); e, in un futuro prossimo, della basilica bizantina di San Giovanni di Sinis.
Ora la proposta passerà al vaglio del Consiglio di amministrazione Mont’e Prama. Se l’accordo dovesse concretizzarsi; considerata la procedura di esproprio che il Comune di Cabras sta perfezionando su circa undici ettari nella zona dei Giganti di Mont’e Prama; la Fondazione si troverebbe a gestire l’intero territorio di interesse su cui insiste quella che viene definita la più straordinaria scoperta archeologica del secondo ‘900 nel Mediterraneo occidentale.
La necropoli di Mont’e Prama si trova alla base del colle omonimo, a una distanza di circa 2 Km dallo stagno di Cabras; lungo la strada che da San Salvatore conduce a Riola Sardo. La scoperta del sito avvenne casualmente nel marzo del 1974 ad opera di contadini che eseguivano lavori agricoli. Seguirono diversi interventi di scavo e di recupero, tra il 1975 e il 1979, condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano e dall’Università degli Studi di Cagliari. La prima campagna di scavi, condotta nel 1975 (scavo A. Bedini), consentì di individuare una decina di sepolture a cista litica quadrangolare e altre a pozzetto circolare, alcune delle quali associate a materiali ceramici nuragici.
Per ulteriori informazioni, vi invitiamo a consultare il sito dei Giganti di Mont’e Prama.