Sono passati 42 anni dalla nascita del Crs4 in Sardegna.
Oggi sono 221 le start up che sono inserite all’interno dei database del Registro delle Imprese nell’Isola.
Quasi il 30 % in più, quando le startup sarde erano ferme a quota 171. In questi anni sono aumentati anche gli investimenti: dai 20 milioni del 2020 ai quasi 40 dell’anno successivo. Sono alcuni dei numeri del report 2022 #SIOS22 Sardinia Edition – Reloaded, l’appuntamento annuale del ciclo di incontri organizzato da StartupItalia che, per la sua seconda edizione, sbarca all’Exma di Cagliari.
Il settore principale di attività riguarda i servizi (il 76,4%). Seguono l’industria e l’artigianato con l’11,3%. E poi ancora commercio (7,2%) ed agricoltura (3,6%). Scendendo ancora più nel dettaglio delle attività, nella maggioranza dei casi (80 startup su 221) si parla di produzione software (36,1%). Poi ricerca e sviluppo (12,2%) e servizi di informazione con il 6,7%. E ancora il 3,1% opera nel commercio e nei trasporti, il 2,2% nelle attività rivolte agli studi di architettura e ingegneria e nelle coltivazioni agricole e della pesca, 1,8% nella fabbricazione prodotti chimici e nelle attività editoriali.
Nel 28,9% dei casi le start up hanno un numero di dipendenti compreso tra 0 e 4. Un piccolissimo miglioramento si avverte nella presenza femminile nelle start up. Se lo scorso anno erano 24 le start up che avevano una prevalenza di donne nel loro team, oggi sono 32, il 14,4%. Guardando al capitale iniziale sottoscritto, si nota che il 40,7% è in una fascia di valore tra i 5 e i 10mila euro: solo il 3,6% può vantare di inserirsi in un range che va dai 250 ai 500 mila.
Quanto al valore della produzione, il 40,7% rientra in un range che va da 0 a 100mila euro; mentre il 12,6% si inserisce nella fascia tra i 100mila e i 500mila euro. Solo l’1,3% si colloca tra i 500mila euro e 1 milione di euro.
Tra le raccolte con il maggiore valore spiccano gli 11 milioni di dollari ottenuti da Entando. La start up di Walter Ambu e Paul Hinz, che realizza applicazioni web aziendali, ha chiuso un finanziamento guidato dal fondo United Ventures. Round a sei zeri anche per Queryo che crea software per il marketing, guidata da Roberto Pala, è stata acquisita per il 60% da CoMark, parte della business unit Innovation & Marketing Service di Tinexta, per la cifra di 8,75 milioni di euro.
Delle 221 start up oltre la metà (122) ha sede a Cagliari, dove ancora forte è l’eredità di Tiscali. Il 42,6% circa delle start up cagliaritane opera nel campo della produzione software (52). quindi le società focalizzate su attività di ricerca e sviluppo (16) e sul podio anche i servizi di informazione, un settore che vede impegnate 8 start up. In totale, sono 16 quelle a prevalenza femminile, il 7,2%, tra cui Genuino che vede alla guida Eleonora Mulas.
Se Cagliari è il regno del software, possiamo dire che Sassari lo è dell’hardware. La seconda città dell’Isola per popolazione, lo è anche per numero di startup iscritte al Registro delle Imprese: 62. Nuoro è al terzo posto del podio con 20 start up. #SIOS22 Sardinia Edition – Reloaded è organizzato da StartupItalia con Innois – Innovazioni e Idee per la Sardegna e Fondazione di Sardegna