Installazioni e proiezioni immersive. Un progetto di Spazio Musica in collaborazione con Consorzio Camù e Orientare per il Castello San Michele di Cagliari.
Dal 20 maggio al 26 giugno il Castello San Michele di Cagliari ospita Oltre il senso. Si tratta del nuovo progetto ideato e curato da Spazio Musica. Realizzato con la collaborazione del Consorzio Camù e di Orientare, grazie al finanziamento proveniente dal Bando CultureLAB 2018 – POR FESR 2014 – 2020.
Oltre il senso è un ambiente immersivo e multipercettivo. Valorizza alcune opere scelte dalle raccolte dei Musei Civici di Cagliari (Collezione Ingrao, Collezione Ugo, Collezione Artisti Sardi). Tutto attraverso una serie originale di dispositivi come elaborazioni multimediali, installazioni interattive e l’ausilio di particolari guide sonore.
“Si tratta di un progetto di trasformazione di segni artistici in forme sonore e visuali, con il fine di ricreare uno spazio in grado di respirare ed entrare in sintonia con le persone che lo abitano. In “Oltre il senso” la musica e il suono rinforzano l’immaginario percettivo facendo da guida sonora insolita. Davanti ad un’opera d’arte il sonoro può cambiare il nostro modo di percepirla. Gli stimoli sonori ci suggestionano, ci stimolano, cambiano l’atmosfera complessiva permettendoci di vedere altro”. Spiega il direttore artistico di Spazio Musica Fabrizio Casti.
Le sale del Castello ospiteranno 4 postazioni.
Saranno dislocate nei diversi ambienti all’interno dei quali le persone possono muoversi liberamente. Al piano terra lo spazio immersivo incentrato sulla presentazione delle opere in un ambiente 3D (opere scelte dalla collezione Ingrao). Nel piano ammezzato (Torretta) un’installazione interattiva che si ispira allo “Spazio elastico” di Gianni Colombo (collezione Ugo Ugo). Al primo piano un video interattivo che elabora e trasforma i segni delle opere più contemporanee (opere scelte dalla collezione Ugo Ugo). Sempre al primo, nella Torretta, un video interattivo che esplora gli sguardi e l’assenza degli sguardi, il guardare e l’essere guardati (opere scelte dalla collezione Ingrao e della Collezione Sarda).
Il progetto di Spazio Musica intende ripensare i processi di relazione tra pubblico e opere. Tale relazione è, in genere, incentrata sul lavoro di interpretazione dell’opera d’arte. Qui l’opera d’arte diventa il centro di un lavoro di percezione, ognuno con il proprio corpo, con il proprio sentire, con i propri limiti, con il proprio vivere impressioni significative.
Le attività collaterali.
Nell’esperienza immersiva, che coinvolge il corpo e la mente, sarà possibile navigare dentro un’esplorazione sinestetica. Essa orienta alla divergenza ri-visitando il proprio sapere, il proprio sentire, il proprio pensare l’opera, scoprendo un modo di osservare oltre il noto.
I visitatori potranno così ascoltare con le mani, toccare con l’udito ma anche suonare con i gesti. Il senso dell’udito, al pari e tramite il tatto, sarà lo strumento per viaggiare creativamente dentro l’opera attraverso prospettive non viste prima. Ecco perché parallelamente alla mostra si svolgeranno diverse attività legate al progetto come azioni performative. Il fine è sperimentare nuove forme di esperienza dell’arte. I laboratori settimanali sono “Ascoltare con le mani Esperienza tattile e vibrazione sonora” condotto da Alessandra Seggi e “Riprendere i sensi Percorsi di aisthesis pratica – esperienza estetica” condotti da Marco Peri.