festival
festival

Festival Narcao Blues, al via la trentaduesima edizione

Ospiti di spicco Anders Osborne, Kris Barras Band, Eric Gales, Samantha Fish, Toby Lee N’Famady Kouyatè e Carolyn Wonderland, tra gli altri.

Edizione numero trentadue per Narcao Blues: dal 20 al 23 luglio ritorna il più longevo festival in Sardegna dedicato al genere di matrice afroamericana; uno degli appuntamenti più attesi dell’estate isolana, che già dal nome richiama il forte legame con Narcao (a sessanta chilometri da Cagliari e sedici da Carbonia), il paese del Sulcis che lo ospita fin dalla prima edizione, nel 1989, e dove ha sede l’associazione culturale Progetto Evoluzione, che lo organizza e promuove.

Un appuntamento che nel corso di tre decenni ha ospitato tanti tra i nomi più rilevanti della scena internazionale del genere, come Michael Coleman, Popa Chubby, Canned Heat, Mick Taylor, Eric Sardinas, Robben Ford, John Mayall, Peter Green, Larry Carlton, James Cotton, Roland Tchakounté, Lucky Peterson, Luke Winslow-King, Billy Gibbons, Otis Taylor, Robben Ford e Bill Evans, tra gli altri, non senza la giusta attenzione per gli artisti nazionali e i talenti isolani.

In programma nove concerti nell’arco di quattro serate, con il consueto assortimento di stili e di artisti internazionali: attesi sul tradizionale palcoscenico di piazza Europa gli statunitensi Eric Gales, Samantha Fish, Anders Osborne e Carolyn Wonderland, i britannici Toby Lee e Kris Barras, il guineano N’famady Kouyaté, il sierraleonese Bai Kamara Jr e la haitiana Moonlight Benjamin.

«Finalmente, dopo due anni di contingentamenti, si riparte a piena capienza», dichiara Gianni Melis, direttore artistico del festival. «La nostra più grande soddisfazione è quella di essere finalmente riusciti a portare a Narcao Blues alcuni dei musicisti che inseguivamo da anni. Per raggiungere questo obbiettivo abbiamo dovuto affrontare dei grossi sacrifici, portando in

nazionale Carolyn Wonderland, una delle blueswoman più considerate dalla critica musicale e dagli appassionati del genere. Si tratta dell’ultima ‘guitar hero’ dei Bluesbreakers, scelta personalmente dal grande John Mayall.

Oltre alla Wonderland, quest’anno il cartellone propone tanti artisti di caratura internazionale, che ci rendono soddisfatti per il risultato ottenuto. Sono certo che il nostro pubblico non potrà che concordare con noi sul fatto che il calendario di quest’anno è certamente degno di essere vissuto nella sua interezza, per poter godere appieno della grande qualità proposta».

Organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo del MiC – Ministero della Cultura, della Presidenza del Consiglio Regionale, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del Comune di Narcao, il festival fa parte dell’Italian Blues Union, l’associazione che riunisce l’intero mondo del blues nazionale e si riconosce sotto l’insegna dell’European Blues Union, di cui è rappresentante per l’Italia proprio il direttore artistico di Narcao Blues, Gianni Melis.

Il Programma del festival

 Sonorità ed echi dell’Africa nella serata inaugurale, mercoledì 20 luglio, a partire dal protagonista del primo set in scaletta; alle 21.30, sul consueto palco di piazza Europa, riflettori puntati su N’famady Kouyaté, giovane ed energico musicista guineano salito agli onori della critica per l’innata capacità di interpretare in chiave moderna le canzoni e i ritmi mandinghi tradizionali dell’Africa Occidentale.

Virtuoso del balafon, il caratteristico xilofono di legno, ha fondato Les Héritiers du Mandingue, un gruppo dallo stile oscillante tra il tradizionale e il moderno, prima di trasferirsi in Galles, a Cardiff. Nel Regno Unito, N’famady Kouyaté suona sia in solo che in band con cui fonde la musica africana con influenze jazz, pop, indie e funk, supportato da un collettivo di musicisti in costante evoluzione.

Un’ora più tardi (alle 22.30) la voce calda e funky, ma allo stesso tempo sobria e intima del cantautore e chitarrista Bai Kamara Jr avvolgerà il palcoscenico di Narcao, miscelando sapientemente sonorità africane con generi affini, soul, blues, funk, R&B, jazz e testi politicamente impegnati. Figlio dell’ex ambasciatrice della Sierra Leone in Belgio, cresciuto nel Regno Unito e residente a Bruxelles da oltre venticinque anni, Bai Kamara Jr vanta al suo attivo prestigiose collaborazioni con artisti internazionali del calibro di Youssou N’Dour, Habib Koité, Cassandra Wilson, Rokia Traoré e Vanessa Paradis.

A Narcao presenterà il suo ultimo album, “Salone”, pubblicato nel gennaio 2020 per l’etichetta tedesca Moosicus/MIG Music, che segna una nuova fase nel suo percorso artistico e che ha guadagnato una prestigiosa nomination per i Blues Blast Music Awards 2020 nella categoria per il migliore disco blues acustico. Con Bai Kamara Jr alla chitarra e alla voce, sul palco di Narcao ci saranno Tom Beardslee alla chitarra e Boris Tchango alla batteria.

La cantautrice haitiana Moonlight Benjamin

A chiudere la prima serata sarà la voce intensa e ribelle della cantautrice haitiana Moonlight Benjamin, sul palco di piazza Europa per presentare il suo ultimo album, “Simido”, progetto voodoo rock uscito alla fine del 2019 per l’etichetta discografica Ma Case, facendo seguito al successo internazionale di “SiIltane”, dell’anno prima. Nel disco, la “Patti Smith caraibica”, come l’ha definita il quotidiano britannico The Guardian, si esprime esclusivamente in creolo, evidenziando le speranze e le paure del popolo di Haiti, e denunciandone la condizione di difficoltà politica e socio economica. A Narcao Moonlight Benjamin sarà accompagnata da Antoine Lahay e Matthieu Vial-Collet alle chitarre, Quentin Rochas al basso e Bertrand Noël alla batteria.

Spetterà invece a uno degli astri nascenti del blues di matrice britannica il compito di aprire le danze giovedì 21 luglio: alle 22, a infiammare il pubblico di Narcao Blues ci penserà Toby Lee, diciassette anni compiuti a gennaio, chitarrista che, nonostante la giovanissima età, ha condiviso il palco con nomi del calibro di Buddy Guy, Billy Gibbons, Peter Frampton, Slash, Lukas Nelson e Kenny Wayne Shepherd, e ha suonato alla Royal Albert Hall di Londra spalla a spalla con il suo idolo Joe Bonamassa, che l’ha definito “una futura superstar del blues”. Originario dell’Oxfordshire, Toby Lee ha rappresentato il Regno Unito all’International Blues Challenge di Memphis nel 2018, e nello stesso anno ha vinto il premio Young Blues Artist of The Year agli UK Blues Awards. È comparso anche nel documentario televisivo “Child Prodigies – Bambini Prodigio”, nel popolarissimo talk show americano “Ellen Degeneres Show”, e ha superato 400 milioni di visualizzazioni nei social.

Nel secondo set, il festival calerà uno dei suoi assi: Samantha Fish, cantante, autrice e virtuosa della sei corde capace di riff infuocati, ritmi viscerali e una voce dal timbro caldo e pulito. Classe 1989, nativa di Kansas City (nel Missouri), cresciuta immersa nella musica di Bonnie Raitt, Stevie Ray Vaughan, Tom Petty e dei Rolling Stones, ha ottenuto molto presto importanti riconoscimenti internazionali grazie all’aiuto del suo mentore, Mike Zito, tra i quali quello di Migliore Artista Emergente ai Blues Music Awards nel 2012. Sette gli album al suo attivo: nell’ultimo, “Faster”, uscito lo scorso settembre per la Rounder Records, ha unito le forze con il produttore Martin Kierszenbaum (che lavora con Lady Gaga, Sting e Sheryl Crow), portando maggiore intensità al suo già elettrizzante stile fatto di un’esplosiva commistione di blues e rock and roll.

Venerdì 22 luglio

Serata interamente a stelle e strisce e all’insegna del blues d’autore, venerdì 22 luglio. Aprirà (come sempre alle 22) il cantautore statunitense Anders Osborne, tra i musicisti più apprezzati e celebrati da pubblico e critica a livello internazionale. Le sue grandi doti di autore risuonano anche nelle note dei musicisti per i quali ha scritto, come in “Slow Down” di Keb’ Mo’, che nel 1999 ha ottenuto il Grammy come miglior album blues contemporaneo.

Di origine svedese (è nato a Uddevalla nel 1966), Anders Osborne ha condiviso lo studio e il palco con prestigiosi musicisti, da Derek Trucks a Warren Haynes, passando per Phil Lesh dei Grateful Dead a Jackie Greene. I suoi brani sono apparsi in tv, come colonna sonora, ed è stato acclamato da testate come USA Today, Guitar Player, Relix e Offbeat. Capace di riflettere attentamente sui dilemmi esistenziali, Osborne è un poeta dei tempi moderni che ha scelto la musica come mezzo per esprimere ciò che ha dentro, come testimoniano i suoi ultimi lavori discografici, “Buddha and the Blues”, del 2019, e “Orpheus and the Mermaids”, scritto in piena pandemia.

Alle 23 la piazza Europa verrà illuminata da Carolyn Wonderland, stella nel firmamento del blues internazionale, cantante, cantautrice e polistrumentista originaria di Houston, nel Texas. La sua carriera decolla prestissimo, e sono ben dodici gli album in studio prodotti con la sua band e come solista. Uno dei più grandi riconoscimenti arriva per lei nel 2018, quando viene scelta da John Mayall come chitarrista solista dei suoi Bluesbreakers, prima e unica donna a ricoprire quel ruolo che in passato era stato di mostri sacri del calibro di Eric Clapton, Mick Taylor, Peter Green, Coco Montoya e Walter Trout.

Da Buddy Guy a Johnny Winter, passando per James Cotton e i Los Lobos, sono tante le collaborazioni di rilievo nel bagaglio professionale di Carolyn Wonderland, che ha passato gli ultimi tre anni in tour con John Mayall e recentemente, prima “guitar hero” donna, si è legata alla storica Alligator Records, sotto la cui etichetta ha composto il suo ultimo album, “Tempting Fate”, uscito lo scorso ottobre.

L’ultima serata, sabato 23 luglio, vedrà di scena nel primo set delle 22 la Kris Barras Band, tra le più sorprendenti realtà emergenti del panorama rock/blues britannico. Capitanata dal chitarrista e cantante nativo del Devon, membro del tour europeo della Supersonic Blues Machine al fianco del leggendario Billy Gibbons (ZZ Top) nel 2018, la formazione sarà a Narcao sull’onda dell’ultimo disco, “Death Valley Paradise” (Mascot Records), dato alle stampe lo scorso marzo, un lavoro che profuma di consacrazione, grazie all’importante collaborazione con il produttore di fama mondiale Dan Weller.

Riff grintosi, chorus coinvolgenti e assoli esplosivi sono le caratteristiche del quartetto che vede accanto al suo leader Josiah J. Manning alla chitarra e cori, Kelpie Mackenzie al basso e Billy Hammett alla batteria. Il singolo di lancio dell’album, “Dead Horses”, è stato un grande successo sia per i fan di vecchia data che per i nuovi: il brano più trasmesso, lo scorso settembre, da Planet Rock, la più grande stazione radio dedicata al rock del Regno Unito.

Il compito di calare il sipario sulla trentaduesima edizione di Narcao Blues spetterà infine a Eric Gales, cantante e chitarrista mancino di straordinario talento. Classe 1974, nativo di Memphis, il musicista afroamericano ha sviluppato uno stile tutto suo, un sound blues/rock che attinge da diverse fonti, tra le quali cita Albert King e Frank Gambale. Il primo disco arriva quando ha ancora sedici anni, ed è stato un successo immediato, acclamato dalla stampa specializzata e dal pubblico, come testimonia anche il riconoscimento di miglior artista emergente nel 1991 da parte dei lettori del Guitar World Magazine.

Nel corso degli anni Eric Gales ha collezionato la presenza ai suoi spettacoli di vere proprie leggende della chitarra, come Carlos Santana, Eric Johnson, B.B. King ed Eric Clapton, che hanno assistito con interesse alle sue performance, lodando la sua capacità di infiammare il pubblico con la sei corde tra le dita: c’è da aspettarsi che accada anche a Narcao nell’ultimo atto del festival, sabato 23 luglio.

IL FESTIVAL

Narcao Blues prende vita nel 1989 per iniziativa dell’associazione culturale Progetto Evoluzione, nata l’anno prima con l’obbiettivo di contribuire alla crescita e lo sviluppo socioculturale del Sulcis, con una particolare attenzione verso i giovani. Oltre al festival, vari progetti paralleli sono nati nel corso del tempo, dal South In Blues alla Gospel Explosion (rassegna itinerante che si tiene a dicembre, quest’anno alla sua ventesima edizione), e poi seminari e conferenze per le scuole: iniziative che dimostrano come l’attività dell’associazione culturale Progetto Evoluzione e del proprio staff sia in continua crescita ed espansione, nonostante le difficoltà e le sfide che si presentano ogni anno.

Di recente il Narcao Blues si è anche messo in luce per essere uno dei festival fondatori dell’Italian Blues Union, l’unione degli organizzatori e appassionati di blues dello Stivale. L’associazione fa capo alla più estesa European Blues Union, realtà che riunisce al suo interno ben ventitré nazioni.

About Marco Fadda

Cittadino del mondo. Amo viaggiare e il confronto con nuove culture, mantenendo però le mie radici ben salde alla mia terra. Appassionato di letture fantasy e scienza.

Controlla anche

la terza giornata del Festival Strade dello Zafferano

Il 16 e 17 novembre, il Comune di Turri ospiterà la conclusione del Festival Strade …