L’ideatore è l’artista Edoardo Malagigi in collaborazione con Angela Nocentini
Consegnata mercoledì 18 maggio l’opera collettiva “Era un albero” al “Museo del Mare Giorgio Capai” di Villasimius. L’opera è realizzata nell’ambito del progetto Operazione foca monaca. In particolare è composta da una foca monaca lunga 3 metri che la descrive didascalicamente con sistemi multimediali, questo grazie al contributo dell’azienda cartotecnica Ondulor di Oristano. Presenta una struttura in cartone ed è rivestita con pasta di fogli di giornale. Non solo è anche accompagnata da un’installazione piramidale sempre in cartone.
L’ideatore è l’artista Edoardo Malagigi in collaborazione con Angela Nocentini. Inoltre l’opera oltre ad avere un grande valore artistico e commerciale, può essere ricondotta a quello che nell’educazione all’ambiente viene definito “oggetto educativo di per sé”. La sua sola presenza infatti induce molte riflessioni. Riproducendo una specie in grave pericolo di estinzione allude all’importanza della conservazione della biodiversità. Il fatto che sia costruita con materiali di scarto, marca l’importanza di una corretta gestione delle risorse planetarie. In aggiunta rivendica, attraverso l’installazione che la accompagna e la completa, la sua “discendenza” dagli alberi sottolinea l’importanza della copertura vegetale del Pianeta per la sopravvivenza delle specie animali, compresa la nostra.
Edoardo Malagigi artista e designer, è docente di Design presso l′Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha realizzato opere di design con materiali che al termine dell′installazione hanno avuto una nuova funzionalità per fini socialmente utili. Nell′ottobre del 2003 porta a compimento “Palazzo Vecchio”, in Piazza Ognissanti a Firenze. Si tratta di una grande scultura in scala dell′omonima opera architettonica, alta sei metri, interamente costruita con mattoni di riso, poi consumato dai bambini del Mozambico e Romania. Mentre a Belgrado nel maggio 2006 ha realizzato “Pinokio”. Ovvero una installazione del burattino seduto, alta cinque metri con quindici brand di prodotti poi consumati dai bambini di tre orfanotrofi serbi.