Jurassic World – Dominion: il capitolo conclusivo della trilogia firmata da Colin Trevorrow approda sul grande schermo, sarà top o flop?
Jurassic World: Dominion, sesto capitolo della celebre saga iniziata con Jurassic Park nel 1993 mantiene alla regia, come nei precedenti due capitoli, Colin Trevorrow, e riprende la narrazione là dove ci eravamo lasciati con Jurassic World: Il Regno Distrutto, con dinosauri ormai liberi nel mondo umano. La trama, di questo terzo e ultimo capitolo della nuova trilogia, ruota attorno ai tentativi dei protagonisti di trovare un equilibrio tra queste due specie dominanti: uomo e dinosauri.
Uno dei pochi aspetti interessanti di Jurassic World: Dominion è il ritorno di alcuni dei personaggi più iconici della saga originale. Infatti vediamo di nuovo insieme sul grande schermo Alan Grant, con il volto di Sam Neill, Ellie Sattler interpretata da Laura Dern e, anche se già apparso in un breve cameo nel Regno distrutto, Jeff Goldblum nel ruolo di Ian Malcolm. La trinità della trilogia originale supporta i nuovi protagonisti, Owen Grady (Chris Pratt) e Claire Dearing (Bryce Dallas Howard), offrendo finalmente un senso di continuità e, ovviamente, quell’ormai irrinunciabile voglia di operazione nostalgia. Questa scelta, effettivamente si rivela efficace nel creare un ponte tra le generazioni dei fan della serie. Tuttavia, la chimica tra i due cast è assente, e ciò che sarebbe dovuto essere l’anello di congiunzione tra due saghe e due schiere di supporters, viene meno a causa di una narrazione frettolosa e veramente poco emotiva.
Visivamente, Jurassic World: Dominion è, ovviamente, un trionfo di effetti speciali. I dinosauri, realizzati sia in CGI che con animatronics, sono impressionanti e realistici. Ciò mantiene l’elemento di stupore che ha sempre caratterizzato il franchise. Le scene d’azione sono articolate, ben coreografate e spettacolari. Lo spettatore è trascinato in un viaggio col fiato sospeso attraverso numerose ambientazioni esotiche, dalle foreste ai deserti e persino nelle città.
Tuttavia, al di là di un eccellente comparto tecnico a farne le spese più gravi è proprio la trama. A volte affollata e disordinata, con numerosi fili narrativi che non sempre trovano una risoluzione. Alcuni personaggi risultano effimeri perché poco sviluppati. Alcune scelte di sceneggiatura appaiono forzate e necessitano, per forza di cose, di momenti orientati a creare spettacolo destinati a portare avanti, forse con l’inganno, la narrazione.
Ulteriore punto debole di Jurassic World: Dominion è il ritmo, frequentemente irregolare. Assistiamo a scene che si dilungano inutilmente, alternate ad altre che trascorrono troppo rapidamente, lasciando poco spazio ad approfondimenti necessari e a nutrire il background dei personaggi principali. Inoltre, l’introduzione delle nuove specie di dinosauri e di minacce non aggiunge valore alla trama, piuttosto pare semplicemente un espediente per mantenere alta la tensione (o portare nuovo materiale alla saga e arricchire il serbatoio di fan).
In sintesi, Jurassic World: Dominion offre un’esperienza cinematografica visivamente appagante e ricca di azione, che alla fine dei conti soddisferà i fan del franchise.Tuttavia, le carenze nella trama e nello sviluppo dei personaggi impediscono al film di raggiungere i vertici di successo e memorabilità dei suoi predecessori. Nonostante ciò, il ritorno dei volti noti e l’emozione di vedere dinosauri nel mondo moderno rendono Dominion un capitolo degno di nota nella saga di Jurassic Park.