Vento e temperature elevate potrebbero favorire roghi
Il gran caldo e il forte vento previsto nei prossimi giorni potrebbero favorire lo sviluppo di incendi.
Il bollettino della Protezione Civile riguardo gli incendi
La Protezione Civile regionale ha diramato un bollettino di previsione di pericolo di incendio di livello “medio” che interesserà gran parte dell’Isola, compresa la zona di Cagliari, per la giornata di domani, mercoledì 8 giugno.
Allerta gialla
La pericolosità è caratterizzata dal colore giallo e in questo caso le condizioni sono tali che, ad innesco avvenuto, l’evento, se tempestivamente affrontato, può essere contrastato con il dispiegamento delle forze ordinarie di terra, eventualmente integrato con l’impiego di mezzi aerei “leggeri” della Regione.
La Protezione Civile
Ad esercitare tale funzione possono essere una o più amministrazioni pubbliche o anche enti privati, dove previsto dalla legge: la disciplina è generalmente diversa nei vari stati del mondo. L’attività può essere anche orientata alla prevenzione dei possibili pericoli, e può essere simile a quella della difesa civile; tra le principali attività ascrivibili a tali enti possono essere e annoverate:
- La previsione e prevenzione dei rischi.
- Il soccorso delle popolazioni colpite.
- Il contrasto e il superamento dell’emergenza.
La legge 24 febbraio 1992, n. 225 istituì il Servizio nazionale di protezione civile, consentendo così anche ai privati ed agli enti locali di partecipare alle attività, in quanto precedentemente esse erano esercitate in modo sostanziale solo a livello istituzionale, dall’esercito italiano e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Il nuovo servizio, al quale possono concorrere anche privati (persone fisiche e giuridiche), si pone articolate a livello centrale, regionale e locale, nel rispetto del principio di sussidiarietà; ad esso concorrono come componenti le amministrazioni centrali dello stato, le regioni, le province, i comuni e le comunità montane. Questo complesso sistema di competenze trova il suo punto di raccordo nelle funzioni di indirizzo e coordinamento affidate al Presidente del Consiglio dei Ministri, che si avvale del Dipartimento della Protezione Civile. Il servizio, al fine di garantire una maggiore capillarità strutturale opera quindi a livello locale, a partire dall’amministrazione comunale, l’istituzione più vicina al cittadino: il primo responsabile della protezione civile in ogni Comune è quindi il Sindaco. Infatti, qualora l’evento non possa essere fronteggiato con i mezzi a disposizione del comune, si mobilitano i livelli superiori attraverso un’azione integrata e coordinata: la Provincia, la Prefettura, la Regione, fino al coinvolgimento dello Stato in caso di emergenza nazionale.
Tra le strutture operative del Servizio nazionale di protezione civile rientrano il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, le forze armate italiane, le forze di polizia italiane, la comunità scientifica, la Croce Rossa Italiana, le strutture del Servizio sanitario nazionale, le organizzazioni di volontariato, il Corpo nazionale di soccorso alpino e speleologi.
Sardegna a rischio incendi
A campagna antincendi già avviata, c’è il rischio che il personale di Forestas si fermi per uno sciopero.
La trattativa con la Regione riguarda gli orari di servizio, l’utilizzo delle proprie auto da parte dei dipendenti per svolgere i servizi, la carenza di personale e mezzi per la guardia forestale.
“Avevano tanto tempo per organizzare al meglio il servizio – spiega all’ANSA Roberta Gessa della Fp Cgil – e invece ci troviamo di fronte alla stagione estiva in queste condizioni con rischio incendi. Con la carenza di mezzi e personale stiamo mettendo a rischio l’efficienza del servizio: non vogliamo poi piangere per i disastri. Riteniamo la situazione molto grave. Per questo, se la Regione non dovesse presentarsi all’incontro con il prefetto con le idee chiare e delle soluzioni, siamo pronti ad andare avanti con lo sciopero”.
Proprio oggi è partita una diffida alla Regione per gli orari di servizio. “Non possono essere aumentati o modificati senza sentire i rappresentanti dei lavoratori”, chiarisce la sindacalista. Il contenuto della diffida è chiaro: serve una contrattazione, avverte il legale delle sigle.
Ma uno dei problemi più pesanti riguarda l’utilizzo dei mezzi di trasporto personali per svolgere i servizi. “O si trovano i mezzi o si provvede al pagamento di un rimborso chilometrico che tenga conto del fatto che i mezzi personali dei lavoratori devono passare per strade impervie – avverte Roberta Gessa – Non si devono trovare scuse: lo Statuto speciale consente flessibilità e autonomia in queste scelte, trovare una soluzione è possibile”. Lo stato di agitazione continua: i sindacati regionali Fp Cgil, Fp Cisl, Fpl Uil comparto Regione-Enti, Clares Cisal e Fesal attendono la chiamata del prefetto per la procedura di raffreddamento. Ma le sigle sono decise: o soluzioni o sciopero.