Presentato a Iglesias un progetto di ricerca sul trasporto pubblico condiviso a domanda che garantirebbe la libertà di circolazione in zone difficilmente raggiungibili.
Presentato a Iglesias un progetto di ricerca che coinvolge i docenti dell’Universita’ di Cagliari Mauro Coni, Chiara Garau, Francesca Maltinti e Francesco Pinna, docenti del DICAAR. Al tavolo anche la Regione Sardegna, il Comune di Iglesias, Trenitalia e alcune aziende private. Il coordinatore locale del progetto, Mauro Coni: “Si tratta di garantire la libertà di circolazione e di movimento anche a chi risiede nelle zone interne o difficilmente raggiungibili se non con l’auto privata, oltre ai turisti e ai visitatori”.
L’iniziativa è organizzata e promossa dal corso di studi in Ingegneria Civile dell’Università di Cagliari.
E si è svolta domenica 12 giugno nel Museo Minerario di Iglesias, facendo il punto sul futuro della mobilità condivisa e integrata.
In particolare, l’iniziativa ha fatto il punto sul futuro della mobilità condivisa e integrata. E soprattutto sulla progettazione di servizi di “Demand Responsive Shared Transport” (DRST). In grado di fornire in tempo reale mobilità su richiesta. Attraverso l’utilizzo di flotte di veicoli in condivisione che consentano a residenti e visitatori di raggiungere anche le destinazioni non servite dal trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano.
Il progetto è portato avanti dal gruppo di ricerca dell’Ateneo cagliaritano. Composto dai docenti del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura Mauro Coni, Chiara Garau, Francesca Maltinti e Francesco Pinna. Con le Università di Catania, Palermo, Enna Kore, le amministrazioni locali e i privati.
Una prima verifica è stata fatta sul campo.
I partecipanti sono partiti di mattina in treno da Cagliari. E con un biglietto unico hanno raggiunto Porto Flavia con bus dedicati. Sperimentando quindi l’integrazione modale e la mobilità condivisa. Un risultato reso possibile dalla collaborazione tra Università di Cagliari, amministrazione comunale di Iglesias, Trenitalia e gli operatori privati della mobilità e dell’animazione territoriale, PlayCar e BeTools.
La ricerca presentata nel corso del successivo convegno riguarda i sistemi innovativi di mobilità condivisa nelle cosiddette aree a domanda debole. Si tratta dei nostri paesi, le zone rurali o le zone urbane periferiche. Il tema assume infatti particolare rilievo in Sardegna. Dove ampie parti del territorio sono a bassa densità abitativa e poco accessibili ai mezzi del trasporto pubblico, anche a causa delle infrastrutture stradali inadeguate.
“Il trasporto pubblico condiviso a domanda è importante per garantire adeguati livelli nel servizio pubblico“
“E per colmare il divario prestazionale delle regioni del Mezzogiorno. Il sistema della mobilità condivisa appare utile nei comuni piccoli. Con un servizio di trasporto insufficiente o inesistente. Ma anche nelle zone periurbane e nelle stesse città. In cui, a causa della pandemia, un’ampia fetta della popolazione ha abbandonato il trasporto pubblico. Ma non deve essere costretta a ripiegare definitivamente sul mezzo privato”. Ha precisato Matteo Ignaccolo, docente all’Università di Catania e coordinatore nazionale del progetto.
Per Mauro Coni, docente del Corso di Ingegneria Civile dell’ateneo cagliaritano e coordinatore locale del progetto, “integrazione dei sistemi di trasporto significa integrazione dei territori tra loro. E quindi accessibilità. Il problema che affrontiamo è rilevante: si tratta di garantire la libertà di circolazione e di movimento anche a chi risiede nelle zone interne o difficilmente raggiungibili se non con l’auto privata, oltre ai turisti e ai visitatori. Il progetto WEAKI TRANSIT, grazie alla collaborazione tra atenei e alla partecipazione dei Comuni e dei soggetti privati che si occupano di trasporto, rappresenta un esempio di ricerca al servizio delle esigenze reali dei nostri territori”.
Grazie all’adesione del Comune di Iglesias al progetto è stato possibile realizzare il “Porto Flavia Link”.
Ovvero il collegamento treno+autobus di Trenitalia acquistabile su app, sito web e tutti i canali di vendita della Società. Il servizio garantisce 15 collegamenti quotidiani con autobus in partenza dalla stazione ferroviaria di Iglesias verso la località di Porto Flavia. Per il sindaco Mauro Usai “si tratta di un progetto totalmente innovativo. Perché, grazie alla sinergia tra vettori diversi, pubblici, privati, su rotaia e su gomma, permette per la prima volta di raggiungere con il servizio pubblico il sito minerario. E’ un servizio di grande valenza turistica per il nostro territorio”.
“I collegamenti intermodali treno+bus di Trenitalia hanno come principale obiettivo quello di offrire un’esperienza di viaggio completa, sempre più conveniente e sostenibile. In grado di rispondere alle differenti esigenze di chi sceglie il trasporto green anche per svago e turismo. Porto Flavia Link è, con l’Olbia Airlink, tra i primi collegamenti intermodali che abbiamo realizzato in Sardegna. Ma ci auguriamo possa essere solo l’inizio di lunga serie per valorizzare tutte le attrazioni turistiche dell’Isola, dalla costa all’entroterra”. Ha sottolineato Vincenzo Pullara, direttore regionale Trenitalia Sardegna.
Tra i partecipanti al Convegno, oltre ai partner pubblici e privati, anche la Regione Sardegna rappresentata dal direttore generale dell’Assessorato dei Trasporti, Gabriella Massidda. La quale ha evidenziato la sintonia tra il progetto e le politiche regionali in tema di trasporti interni e mobilità. Il direttore ha sottolineato che “la Regione Sardegna ha da tempo definito un percorso per la tariffazione integrata multimodale. L’intervento nel Comune di Iglesias è pienamente in sintonia con la politica e la visione complessiva portata avanti già da qualche anno dalla RAS. Anche con interventi e investimenti significativi sull’integrazione tariffaria”.