Maturità 2022 e mascherine: tema al centro di un incontro, ieri, tra il ministro della Salute Speranza, e quello dell’Istruzione Bianchi.
Massimo Galli, già direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano si esprime diversamente. “Richiedere ai ragazzi di portare la mascherina agli scritti e toglierla, con le ragionevoli distanze, agli orali, ha senso. Anche durante lo scritto, comunque, potrebbe essere tolta se le distanze e le condizioni di aerazione sono accettabili. Mi ricordo di aver fatto la maturità nel corridoio della mia scuola con un distanziamento notevole tra un banco e l’altro. In una situazione così, oggi non ci sarebbe bisogno di portarla” spiega all’Adnkronos Salute.
Non è dunque solo questione di mascherina.
“Bisogna rispettare in ogni caso i limiti per quanto riguarda le distanze e le norme di igiene che abbiamo imparato a conoscere ormai a menadito” Sottolinea lo specialista. “L’orale senza mascherina potrebbe essere discutibile e pericoloso per i docenti che devono ascoltare più ragazzi, in successione. Ma si tratta comunque di colloqui brevi. E, con qualche debita attenzione al momento dell’interrogazione, della mascherina si può fare a meno”.
Però, avverte. “Il dibattito sulle mascherine all’esame di maturità diventa ozioso se fuori dalla scuola regna la noncuranza. Sono settimane che il rispetto delle norme per la prevenzione” di Covid-19 “non viene attuato da nessuna parte”. “In queste condizioni – conclude – fa sorridere accapigliarsi su ambiti limitati a fronte del rilassamento delle ultime settimane”.
Mascherina agli scritti per salvare gli orali.
Questo il senso di una soluzione di compromesso sull’impiego del dispositivo di protezione alla maturità, secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all’università Statale di Milano. “Durante gli scritti, ritengo ci sia un contesto ambientale facilitante un possibile contagio“. Spiega l’esperto all’Adnkronos Salute. “Usando la mascherina agli scritti – precisa – si proteggono gli studenti da eventuali positivi e si mantiene la salute fino all’orale. Poi all’orale, con una bella distribuzione degli spazi, con buon senso e attenzione anche alla ventilazione, perché no, la mascherina si può togliere”.
Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica e consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, sottolinea. “In questa fase della pandemia le mascherine in luoghi chiusi restano ancora indispensabili a fronte di un virus, tutt’ora circolante, che è probabilmente uno dei patogeni più contagiosi della terra. Sul fronte della scienza, quindi, c’è la forte raccomandazione di usarla negli spazi chiusi, come chiaramente a scuola e, quindi, all’esame di maturità. Questo è quello che indicano le evidenze. Ma la decisione concreta la prenderà la politica“. “Se oggi l’elevata contagiosità di Omicron – continua Ricciardi all’Adnkronos Salute – non si traduce in una grandissima pressione sugli ospedali è grazie soprattutto alle vaccinazioni. Ma il problema dell’elevata contagiosità e dei rischi per chi si ammala rimane. A noi non resta che ribadire che luoghi chiusi e affollati – e in cui si parla, perché ricordiamo che la trasmissione avviene soprattutto attraverso le vie aeree – rappresentano le condizioni migliori per la crescita dei contagi. E le misure di protezione servono. E’ un’indicazione tecnica alla prudenza. Poi la politica deciderà quel che ritiene”, conclude.