Non è solo l’Italia ad essere colpita dal caldo anomalo per la stagione; registrati picchi di temperature nel resto d’Europa.
L’ondata di calore che ancora prima dell’avvio dell’estate astronomica ha colpito Spagna e Francia e poi il resto dell’Europa centrale ci sta facendo capire cosa significherà vivere in un mondo più caldo di 1,5°C.
In Francia si moltiplicano i record storici di temperatura: per esempio a Biarritz dove la media storica per questo periodo è di 22°C, la colonnina di mercurio è salita fino a 42,9°C. Mentre a San Sebastian, nei paesi baschi spagnoli, il 18 giugno la temperatura è arrivata a 43,5°C, infrangendo il precedente primato di caldo per qualsiasi mese di ben 4,5 gradi.
L’ondata di caldo soffocante arriva dopo una primavera particolarmente secca, un fattore questo che sta aggravando ulteriormente la siccità. Fiumi a secco, come il Po, terreni agricoli degradati. Per far fronte a quest’emergenza molte regioni del Nord Italia stanno già limitando l’uso dell’acqua. Una misura presa per salvare i raccolti e la produzione alimentare.
L’emergenza acqua si sta infatti rapidamente estendendo al Centro Italia, secondo il report dell’associazione dei consorzi di bonifica, che parla della “prima stagione in cui si evidenziano in maniera massiva le conseguenze dei cambiamenti climatici sulla Penisola”.
Più di 1/4 del territorio nazionale (28%) è a rischio desertificazione; riguarda le regioni del Sud ma anche quelle del Nord con la gravissima siccità di quest’anno; che rappresenta solo la punta dell’iceberg di un processo che mette a rischio la disponibilità idrica nelle campagne e nelle città con l’arrivo di autobotti e dei razionamenti.