Il grande jazz torna nel nord Sardegna: dal 3 al 21 agosto la ventiduesima edizione del festival internazionale “Musica sulle Bocche”.
Si riparte dalle Bocche di Bonifacio con trentacinque concerti in cartellone, nei paesaggi più belli del nord Sardegna. Il jazz sposa ancora una volta la filosofia green del festival. L’obiettivo, quest’anno più che mai, è quello di promuovere il turismo. Creando bellezza tra natura e cultura.
Con le sue albe e i suoi tramonti, la manifestazione partirà da La Maddalena per chiudersi a Castelsardo. Passando per Martis, Tergu, Nulvi, Valledoria,Chiaramonti, Bulzi, Porto Torres (con un concerto nell’isola dell’Asinara) e Ploaghe.
In cartellone il grande jazz internazionale con i quartetti di Nils Petter Molvaer e Trygve Seim. Il debutto di The Maverick Orchestra e Roberto Ottaviano e Alexander Hawkins. Irene Grandi in concerto in chiave blues. Poi i tributi a Jimi Hendrix, Lucio Dalla e Fabrizio De André. Comicità e musica con Germano Lanzoni e Stefano Nosei, e il concerto all’alba con il pianista Fabio Giachino. Organizza l’associazione Jana Project con la direzione artistica di Enzo Favata.
Il grande jazz internazionale torna nel nord Sardegna con il festival Musica sulle Bocche.
Dal 3 al 21 agosto saranno dodici i comuni ad ospitare la ventiduesima edizione della manifestazione. Che quest’anno proporrà trentacinque concerti, per un cartellone variegato pensato non solo per gli estimatori del jazz. Ma anche per tutti gli amanti della musica di qualità.
Il festival inizierà il 3 agosto a La Maddalena, dove resterà per quattro giorni. Per concludersi a Castelsardo per il fine settimana dal 19 al 21 agosto. In mezzo, le tappe itineranti di Martis, Tergu, Nulvi, Valledoria, Chiaramonti, Bulzi, Porto Torres (con un concerto nell’isola dell’Asinara) e Ploaghe. Dove i concerti si terranno tra chiese romaniche di grande bellezza e paesaggi straordinari. Non mancheranno poi un’anteprima il 20 luglio a Laerru e un gran finale il 30 agosto ad Alghero.
“La mission di Musica sulle Bocche è sempre stata quella di creare bellezza. Un progetto nato tanti anni fa che unisce musica, natura, cultura e turismo in un unico format. E in questo momento di grande ritorno alla vita normale il festival rinnova il suo impegno”. Spiega il direttore artistico Enzo Favata.
“Da quest’anno torniamo sulle Bocche di Bonifacio, dove tutto era iniziato ventidue anni fa.”
“Partiamo da La Maddalena, una delle isole più belle del Mediterraneo. E da lì la carovana, dopo aver toccato tanti centri del nord Sardegna, terminerà il suo viaggio a Castelsardo. Insieme a La Maddalena due dei borghi più belli d’Italia. La nostra passione negli anni ci ha fatto crescere tanto, portando la musica e il turismo culturale tra paesaggi incantati, nei piccoli comuni sardi a rischio di spopolamento. Un impegno di Musica sulle Bocche verso le comunità che conservano la propria identità e lottano per non essere abbandonate. Siamo partiti da un’unica comunità, per trasformarci in un grande evento. Lanciando i concerti all’alba e al tramonto con le più importanti star del jazz internazionale. All’insegna del rispetto per l’ambiente, promuovendo da oltre vent’anni il turismo esperienziale sostenibile”. Conclude Favata.
Musica sulle Bocche proporrà il grande jazz dei norvegesi Nils Petter Molvaer e Trygve Seim.
Che insieme ai loro quartetti (a Castelsardo il 19 e 20 agosto) porteranno in Sardegna i suoni del “profondo nord”. In cartellone anche due coppie di musicisti affermati e protagonisti delle scene internazionali come Marco Tindiglia e Andy Sheppard (il 9 a Nulvi). Ma anche, Roberto Ottaviano e Alexander Hawkins (il 19 agosto a Castelsardo). E il debutto di The Maverick Orchestra (3 agosto a La Maddalena), una nuova formazione che mette assieme sette personalità del jazz italiano guidate da Enzo Favata.
Sarà il festival dei tributi.
Il più importante lo renderà Irene Grandi (il 4 agosto a La Maddalena) nel suo “Io e il blues”. Una serata nella quale la cantante fiorentina riproporrà i grandi successi che hanno reso immortale questo genere. Lucio Dalla e Fabrizio De André rivivranno nelle parole e nella musica del trio composto da Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite nel concerto “L’anno che verrà” (17 agosto a Porto Torres/L’Asinara). E del Fabrizio De André Ensemble (l’11 agosto a Valledoria e il 13 a Bulzi). Un altro trio, composto da Andrea De Luca, Roberto Gatto e Pierpaolo Ranieri, salirà invece sul palco di Chiaramonti il 12 agosto per infiammare il pubblico con il “Tribute to Jimi Hendrix”.
Dai chitarristi del passato a quelli del futuro come lo straordinario Matteo Mancuso, che a capo del suo trio (il 10 agosto a Valledoria) proporrà grandi classici e brani di sua composizione.
Quando la canzone incontra il teatro e la comicità non può che ispirare due personaggi come Germano Lanzoni e Stefano Nosei. Il primo, è l’attore che interpreta il Signor Imbruttito del fenomeno social Il Milanese Imbruttito. Ma il 5 agosto a La Maddalena porterà in scena il suo spettacolo “Tanto vale lasciarsi andare… Dai retta a un pirla”. Mentre Nosei sarà il 20 agosto a Castelsardo con “E se James Taylor fosse un jazzista?”.
Anche in questa ventiduesima edizione di Musica sulle Bocche non mancherà la magia del concerto all’alba.
Che vedrà protagonista il 21 agosto a Castelsardo il pianista Fabio Giachino. La sua sarà una performance fortemente ibridata con le sonorità elettroniche e sperimentali. Così come quelle che caratterizzeranno le esibizioni della violinista Anais Drago (il 4 agosto a La Maddalena), della violoncellista austriaca Christina Ruf (il 19 agosto a Castelsardo). E del duo composto da Riccardo Pittau e Matteo Scano (l’8 a Tergu).
Ancora jazz di respiro internazionale con Enzo Favata The Crossing (il 18 agosto a Ploaghe), il quartetto Jumaan (il 6 a La Maddalena), il Massimo Quartetto (il 13 a Bulzi) e i soli del vibrafonista Pasquale Mirra (il 5 agosto a La Maddalena) e del contrabbassista Salvatore Maltana (il 20 a Castelsardo). Ma non mancherà uno spazio dedicato ai giovani talenti sardi (il 19 e 20 agosto a Castelsardo).
Religiosità e misticismo sono al centro del recupero della tradizione da parte del Coro a Cuncordu di Cheremule e del progetto Mystic Geography (il 20 e il 21 agosto a Castelsardo). Mentre invitano ad una riflessione sui pericoli che corre l’ambiente e sulla storia mitica del nostro passato il gruppo Satoyama (il 21 agosto a Castelsardo). E il duo composto dallo scienziato e divulgatore Mario Tozzi e dal musicista Enzo Favata che il 6 agosto a La Maddalena e il 7 a Martis proporrà “Il Mediterraneo e le origini del mito”.
Il festival si aprirà e si chiuderà idealmente con due parate musicali.
La prima vedrà protagonista il 3 agosto a La Maddalena la Seuinstreetjazzband. La seconda il 20 agosto vedrà sfilare per le vie di Castelsardo i Tumbarinos di Gavoi.
Anche quest’anno Musica sulle Bocche si caratterizza per la sua vocazione ambientale. Fa parte infatti della rete “Jazz Takes The Green” che riunisce i festival jazz ecosostenibili. Inoltre, continua ad unire le località costiere con quelle dell’entroterra, portando gli spettatori alla scoperta di luoghi di straordinario interesse storico e paesaggistico. Come il castello dei Doria a Chiaramonti, le chiese romaniche di Martis, Bulzi e Tergu. Ma anche un chiostro a Ploaghe, la magnifica foce del Coghinas a Valledoria. Senza dimenticare la bellezza paesaggistica e storica dell’Asinara, di La Maddalena e di Castelsardo.
Proprio per la sua attenzione al territorio Musica sulle Bocche è sostenuto dalla Camera di Commercio di Sassari grazie al progetto “Salute & Trigu”, dall’assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, dal Ministero ai Beni Culturali, dalla Fondazione di Sardegna. Ma anche dai dieci comuni che ospiteranno i concerti. In collaborazione con Coldiretti Sardegna, il Dipartimento Produzione Multimediale della facoltà di studi umanistici dell’Università di Cagliari, l’Accademia alle Belle Arti di Sassari e l’associazione Bes.
Anche quest’anno poi Musica sulle Bocche fa parte della rete Coast to Coast Festivals.
Nata con l’intento di condividere nei rispettivi cartelloni gli artisti di maggiore rilievo, e di cui fanno parte anche le rassegne di Sant’Anna Arresi e Rocce Rosse Blues. Oltreché dell’Eurojazz Network, dell’Italia Jazz Network e del Sardinia Jazz Network.”
Musica sulle Bocche ha una lunga storia che verrà raccontata per immagini nel corso di una mostra fotografica che resterà aperta dal 28 luglio al 22 agosto nei locali del Museo Paleobotanico di Martis in corso Umberto I 12. Con le immagini scattate, tra gli altri, da Giulio Capobianco, Gianfranco Fine, Marco Recino e Giovanni Petretto.
I biglietti per i concerti si possono acquistare sul sito del festival www.musicasullebocche.it, che offrirà in tempo reale le informazioni sugli spettacoli. Così come le pagine social del festival.
L’ANTEPRIMA
Il festival avrà una sua anteprima mercoledì 20 luglio a Laerru. Dove a partire dalle 10.30, nella chiesa parrocchiale, si esibirà il Coro a Cuncordu di Cheremule. Che poi sarà anche protagonista di una delle date in cartellone.
IL PROGRAMMA
La ventiduesima edizione di Musica sulle Bocche si aprirà ufficialmente a La Maddalena. Dove il cartellone del festival offrirà nove appuntamenti in quattro giorni. Il via mercoledì 3 agosto con la parata per le strade del centro storico della Seuinstreetjazzband. Una formazione di quaranta elementi che a partire dalle 19 proporrà un repertorio che spazierà dal funk al rhthym&blues, dal soul al jazz. Brani di forte impatto che, abbinati a coreografie spettacolari, divertiranno il pubblico.
Alle 21 sarà il momento del debutto assoluto di una nuova formazione. A salire sul palco del Teatro Fortezza dei Colmi sarà infatti The Maverick Orchestra, un gruppo di sette virtuosi polistrumentisti, capitanati da Enzo Favata. Il compositore e sassofonista algherese ha chiamato per questa nuova avventura alcune forti personalità della scena italiana. Indipendenti da allineamenti stilistici e capaci di sperimentare tra sonorità acustiche ed elettroniche. Insieme a Favata, saliranno sul palco Alfonso Santimone (piano), Pasquale Mirra (vibrafono, marimba), Danilo Gallo (basso), Anais Drago (violino), Mirko Cisilino (tromba, trombone) e Marco Frattini (batteria). The Maverick Orchestra proporrà un repertorio originale, con influenze davvero a 360 gradi. Da Charlie Mingus a Steve Reich, da Frank Zappa a Maurice Ravel. Fino alle musiche popolari dell’Italia e del mondo.
Sarà invece nel segno delle donne la giornata di giovedì 4.
Con due concerti ad ingresso gratuito all’insegna della sperimentazione e del blues. E con due grandi protagoniste della scena pop e jazz italiana: Irene Grandi e Anais Drago. Il via alle 19 nella chiesa di Santa Maria Maddalena. Dove la violinista proporrà il suo “Solitudo”, ovvero il violino come non lo avete mai sentito. Perché Anais Drago (eletta lo scorso anno dalla rivista Musica Jazz quale miglior talento italiano) esplora le infinite possibilità timbriche ed espressive del proprio strumento. Esaltandone sia la natura acustica che quella elettrica attraverso l’utilizzo di tutti i linguaggi musicali che le appartengono. E con uno sguardo sempre rivolto a nuove sonorità e generi di confine.
Alle 21.30 in piazza Comando i riflettori saranno invece puntati su una delle più popolari e amate cantanti italiane: Irene Grandi.
L’artista fiorentina a La Maddalena proporrà “Io in blues”, l’atto d’amore ad alcuni dei più carismatici artisti internazionali e italiani. Che hanno reso immortale un genere che è alla base tutta la musica moderna. Ma anche un tributo appassionato alla sua formazione musicale e alle prime esperienze sul palco. Nelle quali ha ottenuto un imprinting che ha poi sviluppato in uno stile personale e riconoscibile. La serata sarà così un viaggio fatto di brani che attraversano un arco temporale che va dagli anni ’60 fino ai ’90. Canzoni che sono blues nell’anima e nell’ispirazione. Fatte conoscere al grande pubblico da artisti del calibro di Etta James, Otis Redding, Willie Dixon, Tracy Chapman e Sade. Ma anche Pino Daniele, Lucio Battisti e Mina. Accompagnata da Max Frignani alla chitarra, Piero Spitilli al basso, Fabrizio Morganti alla batteria e Pippo Guarnera all’organo Hammond. Irene Grandi proporrà anche alcuni suoi grandi successi, riarrangiati in chiave rock-blues.
Dalla sperimentazione al teatro canzone, dal suono misterioso e affascinante del vibrafono all’umorismo che diventa comicità e musica.
Venerdì 5 agosto il festival proporrà le forti personalità di Pasquale Mirra e Germano Lanzoni. Il primo ra i migliori vibrafonisti della scena italiana e internazionale. Il secondo, assurto alla grande popolarità per via del personaggio de “il milanese imbruttito”. I due saranno in scena alle 19 nel sagrato della chiesa di Santa Maria Maddalena e alle 21.15 nel Teatro Fortezza dei Colmi.
Vibrafonista e compositore tra i più attivi ed apprezzati, Pasquale Mirra sarà protagonista di “Moderatamente Solo”. Un concerto in cui composizioni dall’aspetto inconsueto si alternano in modo variabile ed imprevedibile ad improvvisazioni strutturali e libere. Ad emergere sarà la magia di suoni che sembrano arrivare da un’altra dimensione. Prodotti da uno strumento straordinario come il vibrafono, a cui si affiancherà il glockenspiel. Ma anche percussioni, campane tibetane e semplici oggetti.
Germano Lanzoni è l’attore che interpreta il Signor Imbruttito del fenomeno social Il Milanese Imbruttito.
Solo che ora, lasciati i panni del protagonista di uno dei progetti comici più interessanti degli ultimi anni, Germano Lanzoni si rivela al grande pubblico in una veste diversa. Proponendo in scena “Tanto vale lasciarsi andare… Dai retta a un pirla”. Si tratta di un viaggio nel teatro-canzone tra delirio e realtà. Con brani, racconti e monologhi di un giullare contemporaneo alle prese con la propria quotidianità. Tra le parole e le canzoni di Lanzoni si intravedono rimandi a Walter Valdi, Dario Fo, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Paolo Rossi e al Derby Club. A sottolineare le atmosfere sono le musiche originali che lo accompagnano. Suonate in scena da Gianluca Beltrame (chitarra elettrica e voce), Orazio Attanasio (chitarra classica e voce), Mell Morcone (pianoforte), Lele Garro (basso) e Alessio Pacifico (batteria). Impegnati in un raffinato interplay messo al servizio della narrazione che si snoda tra monologhi e canzoni.
L’ultima giornata a La Maddalena di Musica sulle Bocche proporrà sabato 6 agosto tre appuntamenti. Il primo alle 19 nel sagrato della chiesa di Santa Maria Maddalena con il progetto “Jumaan” del quartetto capitanato dal batterista Juri Altana. Che presenterà un programma di composizioni originali e standard classici rivisitati e contemporanei. In un mix di suoni moderni e improvvisazione. Insieme ad Altana, saliranno sul palco Antonio Masala alla chitarra elettrica, Jacopo Tore al pianoforte e synth e Mauro Dore al basso.
La storia del Mediterraneo come non l’avete mai sentita: a raccontarla saranno uno scienziato e un musicista.
Insieme in un connubio di successo protagonista da anni di festival e rassegne in tutta Italia. Alle 21.15 al Teatro Fortezza dei Colmi arrivano Mario Tozzi ed Enzo Favata con il loro “Il Mediterraneo e le origini del mito”. Il geologo, noto al grande pubblico per le sue trasmissioni televisive, e il sassofonista jazz apprezzato sulla scena internazionale, insieme raccontano il Mediterraneo. Attraverso il particolare punto di vista della geologia e della musica al confine tra passato e futuro. Grazie all’elettronica dal vivo, miscelata con i suoi strumenti a fiato quali sassofoni, clarinetti e strumenti etnici, Favata crea magiche atmosfere sonore. Sulle quali scorre il racconto di Mario Tozzi. Quasi un film senza immagini raccontato con le parole e i suoni, nel quale prendono forma paesaggi arcaici, miti dimenticati e ricerca scientifica. Rivelando allo spettatore una geografia antica, sepolta nella stratificazione delle ere geologiche e preistoriche.
La quattro giorni di Musica sulle Bocche a La Maddalena si chiuderà con la Electronic Night, a partire dalle 22.30 nel sagrato della chiesa di Santa Maria Maddalena.
Da domenica 7 a sabato 13 agosto Musica sulle Bocche diventa itinerante.
Toccando in sette giorni ben sei paesi e proponendo otto appuntamenti in luoghi di straordinaria bellezza monumentale, artistica e paesaggistica. Il via domenica 7 a Martis dove alle 21 nella chiesa di San Pantaleo Mario Tozzi ed Enzo Favata proporranno “Il Mediterraneo e le origini del mito”. Sempre a Martis sarà possibile visitare, nei locali del Museo Paleobotanico in corso Umberto I 12, la mostra fotografica che racconta per immagini la lunga storia del festival. Con scatti in bianco e nero e a colori realizzati, tra gli altri da Giulio Capobianco, Gianfranco Fine, Marco Recino e Giovanni Petretto. La mostra resterà aperta dal 28 luglio al 22 agosto.
Lunedì 8 la carovana del festival si sposta a Tergu dove alle 20.30, nella chiesa di Nostra Signora di Tergu, il duo composto dal trombettista Riccardo Pittau e dal pianista Matteo Scano presenterà “uname-r”. Un progetto di jazz elettronico dove i due strumenti cavalcano loops e suoni elettronici in continuo mutamento, raccogliendo le brillanti anime musicali delle macchine. L’improvvisazione crea una connessione tra reale e astratto, la base su cui tromba ed elettronica dialogano con i tessuti del piano Rhodes. Creando immagini e prospettive sonore che invitano a comunicare con il mondo interiore di ciascuno di noi.
Martedì 9 agosto il festival approda a Nulvi dove alle 21 nell’Anfiteatro nei pressi della chiesa di San Giovanni, Marco Tindiglia e Andy Sheppard danno vita al progetto “Meeting Point”. Un vero e proprio punto di incontro di personalità musicali e di luoghi dell’anima. Un viaggio musicale che dalla Bristol del sassofonista inglese arriva alla Genova del chitarrista italiano. Mescolando nell’interplay jazzistico melodie, armonie e ritmi del nord Europa e del Mediterraneo, dei Caraibi e dell’India. Alternando brani di propria composizione a momenti di improvvisazione estemporanea, in un continuo interplay.
Mercoledì 10 e giovedì 11 agosto, sempre alle 21, il festival fa tappa a Valledoria.
Per due concerti da non perdere nello straordinario scenario della foce del fiume Coghinas. Il primo, tra i più attesi di questa ventiduesima edizione di Musica sulle Bocche, vedrà protagonista il trio del chitarrista Matteo Mancuso. In poco tempo il nome in questo giovane palermitano classe 1996 ha già fatto il giro del globo. La sua tecnica chitarristica unica sconvolge infatti per pulizia e precisione e attraversa vari generi musicali con totale disinvoltura. Il futuro della chitarra è già qui, in questo artista poliedrico, capace di spaziare dalla chitarra classica a quella elettrica. Sulla quale ha sviluppato una personale tecnica esecutiva che gli permette un linguaggio musicale molto originale. A Musica sulle Bocche Matteo Mancuso si esibirà con il suo nuovo trio fondato nel 2020. Con Stefano India al basso, e Giuseppe Bruno alla batteria, con cui proporrà anche suoi brani inediti.
A oltre vent’anni dalla scomparsa, Fabrizio De André non smette di ispirare generazioni di musicisti. All’incredibile eredità lasciata da questo straordinario artista si ispira il Fabrizio De André Ensemble che giovedì 11 agosto renderà un intenso omaggio a un monumento della canzone d’autore italiana. La serata “Fabrizio De André Ensamble nella terra del jazz” vedrà protagonisti Domenico Laratta (voce), Ricky Moja Caballero (strumenti a percussioni e suoni), Francesco Basciu (chitarre), Alex Bosio (basso e contrabbasso). Ancora, Giovanni di Vella (batteria, suoni e percussioni), Marco Casarin (tastiere e piano elettrico), Fulvia Pellegrini (violino), Andrea Piazza (chitarra classica) e Albano Vidali (fisarmonica).
Un concerto speciale in un luogo speciale.
Un tributo di tre straordinari musicisti a una delle più grandi icone del novecento tra i resti di un castello medievale che domina un paesaggio di incomparabile bellezza.
Venerdì 12 agosto arriva a Chiaramonti nel castello dei Doria (inizio alle 20.30) il trio composto dal chitarrista Andrea De Luca (bluesman dalle solide collaborazioni d’oltreoceano), dal batterista jazz italiano più rinomato a livello internazionale Roberto Gatto e dal bassista Pierpaolo Ranieri, tra i più richiesti in Italia. Saranno loro i protagonisti di “A tribute to Jimi Hendrix”. Il concerto sarà un esaltante “trip” nel mondo del rock, attraverso la reinterpretazione dei più ricercati capolavori di Hendrix che di quel mondo sono stati i precursori.
Sabato 13 agosto la carovana di Musica sulle Bocche si sposta a Bulzi, nel cuore dell’Anglona, per un doppio appuntamento. Si parte alle 19 alla fontana antica con il Massimo Quartetto. Dalla collaborazione tra il Massimo Ferra Trio (composto da Massimo Ferra alla chitarra, Massimo Tore al contrabbasso e Roberto Migoni alla batteria e percussioni) e il sassofonista Massimo Carboni nasce questa nuova formazione. Il Massimo Quartetto spazia dal jazz contemporaneo al rock progressivo, passando con disinvoltura da atmosfere più rarefatte fino a giungere ad inattesi parossismi dinamici e ritmici. In un programma che regala emozioni, vibrazioni ed inconsuete connessioni.
Alle 21.15, dopo la serata a Valledoria, nuova tappa del Fabrizio De André Ensemble nella terra del jazz che porterà i capolavori dell’artista genovese nello splendido scenario della chiesa romanica di San Pietro delle Immagini.
Superato Ferragosto, Musica sulle Bocche si sposta in uno dei luoghi più incantevoli del Mediterraneo: l’Isola dell’Asinara.
Qui mercoledì 17 agosto a Cala Reale, con inizio alle 18.30, il festival renderà omaggio a Lucio Dalla con il concerto “L’anno che verrà”. Proposto dal trio composto da Peppe Servillo alla voce, Javier Girotto al sassofono e Natalio Mangalavite al piano. Tre personalità artistiche ricche e versatili. Fondatore, cantante e autore dei testi degli Avion Travel, Peppe Servillo è in scena insieme a due argentini dalla vocazione jazz. Così, “L’anno che verrà” diventa un viaggio attraverso i capolavori di uno dei maestri della musica italiana di tutti i tempi. Frutto di una collaborazione pluriennale tra Servillo Girotto e Mangalavite dalla quale nasce sempre un incastro musicale perfetto.
Giovedì 18 agosto il festival fa tappa per la prima volta della sua lunga storia a Ploaghe. Qui alle 21, nello storico chiostro della chiesa di Sant’Antonio da Padova, le luci si accenderanno su Enzo Favata The Crossing. Il progetto musicale dalla vocazione internazionale del compositore e sassofonista algherese. Che combina il suono originale del sax soprano e del clarinetto basso del musicista algherese con la forza stilistica del vibrafonista Pasquale Mirra, il sapore black del basso di Andrea Dominoni e la batteria magistrale di Marco Frattini. Enzo Favata The Crossing è un trafficato incrocio sonante dove autostrade elettroniche si intersecano con piste desertiche. Ipnotiche ritmiche balinesi attraversano assordanti strade metropolitane del jazz, in un caleidoscopio di suoni e stili musicali dalle molteplici forme. Un vortice tra minimalismo, space rock, jazz contemporaneo, musica elettronica e world jazz.
Da venerdì 19 a domenica 21 agosto Musica sulle Bocche concluderà la sua ventiduesima edizione approdando a Castelsardo, la cui magnifica rocca medievale il festival ha scelto dal 2019 come suo luogo d’elezione. Saranno dodici gli appuntamenti in tre giorni.
Un vero e proprio “festival nel festival” con tanti ospiti di livello internazionale.
Venerdì 19 agosto si parte alle 18.30 nel sagrato della Cattedrale con l’esibizione della violoncellista austriaca Christina Ruf. La sua è una musica che non ama né definizioni né confini, perché quella che compone e suona è frutto di tecniche esecutive alternative, con pedali d’effetto. E uno speciale strumento per provare ad allontanarsi dai cliché associati al violoncello e dal ruolo che lo strumento ha assunto nella musica contemporanea moderna.
Alle 19.30 in piazza della Misericordia salgono sul palco il sassofonista barese Roberto Ottaviano e il pianista inglese Alexander Hawkins. Il loro è un vero e proprio “monumental duo”, così come sono monumentali le esperienze di questi due protagonisti della scena jazz internazionale. “From Africa to the eternity” è il titolo del loro progetto musicale. In cui standard e composizioni originali che risentono delle rispettive e condivise esperienze con musicisti africani, americani ed europei, si alternano in un flusso che è dominato dal magistrale interplay fra due menti musicali sofisticate e poetiche.
Il programma di venerdì 19 toccherà il suo apice alle 21.15 nella terrazza della Sala XI del Museo dell’intreccio mediterraneo con uno dei grandi concerti in programma a Musica sulle Bocche 2022: quello del Nils Petter Molvaer Quartet. Precursore di un genere elettroacustico che tanto seguito ha avuto poi in tutto il mondo, e per questo divenuto una delle figure più importanti del jazz europeo, il trombettista norvegese presenterà in Sardegna il suo ultimo lavoro, “Nearly invisible stitches”. Con lui ci saranno Johan Lindstrom alla chitarra, Jo Berger Myhre al basso elettrico e Erland Dahlen alla batteria e alle percussioni. La tromba di Molvaer si distende a suo piacimento nel tempo e nello spazio. Utilizzando al meglio le opportunità concesse dall’elettronica per dare nuova espressione al suo lirismo senza tempo. Il quartetto mette in mostra l’inconfondibile linguaggio musicale del trombettista, un linguaggio apprezzato dagli ascoltatori di tutto il mondo.
L’ultimo appuntamento della giornata quello con i giovani talenti del jazz sardo, che dalle 22.30 nella scalinata storica verso il castello si alterneranno in una appassionante jam session.
Quella di sabato 20 agosto sarà una giornata ricca di musica ed emozioni.
Con ben sei appuntamenti che accompagneranno gli spettatori dall’alba fino a notte inoltrata. Si parte infatti alle 6 nelle vie del castello medievale con il concerto all’alba del coro Su Cuncordu di Cheremule. Nato nel 2013 con l’obiettivo di preservare la tradizione di questo piccolo centro del Meilogu, il coro riproporrà i canti liturgici in sardo e in latino. Recuperati grazie a registrazioni di vecchia data effettuate dello studioso Pietro Sassu e riportati a nuova vita con contributo delle preziose testimonianze dirette degli anziani del paese.
Il programma serale si apre alle 18, nel sagrato della Cattedrale, con il contrabbassista Salvatore Maltana che presenterà il suo lavoro “Matìs”. Era da molto tempo che il musicista algherese voleva realizzare un progetto per contrabbasso solo, in cui la musica di ispirazione indiana, il jazz, il calipso, i ritmi africani, l’improvvisazione radicale vengono combinati sapientemente. In undici brani tra scrittura ed improvvisazione, nel segno delle sfumature (è infatti questo i significato della parola catalana che dà il nome al progetto).
Alle 19 si torna alle tradizioni popolari perché le vie del centro saranno inondate di ritmi e di festa dai Tumbarinos di Gavoi. Nel paese barbaricino durante il carnevale ci si maschera con il suono. Ecco allora il Giovedì Grasso fare la sua comparsa “sa sortilla ‘e tumbarinos”. Un corteo di musicisti improvvisati che suonano su tumburinu (il tamburo), su pipiolu (lo zufolo), su triangulu (il triangolo) e su tamborro (un antico strumento a corda). Uno spettacolo unico nel suo genere che coinvolgerà il pubblico di Castelsardo.
“E se James Taylor fosse un jazzista?”
La domanda suonerebbe un po’ strana se non fosse che a proporcela è Stefano Nosei, noto ormai da molti anni nel mondo del cabaret e della comicità musicale. Alle 19.30 in piazza della Misericordia, accompagnato alla chitarra da Andrea Maddalone, proporrà uno spettacolo in cui dichiarerà il suo grande amore musicale per il songwriter americano. Il risultato è un divertissement teatral-musicale ironico e a tratti struggente. Uno spettacolo coinvolgente, con note a volte ironiche, come l’angolo della “taylorizzazione”, dove Nosei e Maddalone eseguono alla maniera dell’artista statunitense alcuni successi degli anni 90.
La giornata di sabato 20 agosto continuerà alle 21.15 nella terrazza della Sala XI del Museo dell’intreccio mediterraneo con un altro grande evento: il concerto del Trygve Seim Quartet. Questo sassofonista norvegese è la voce del nord, grande erede di quella tradizione che in Italia è stata fatta conoscere dal grande Jan Garbarek. Il suono del suo strumento è infatti cristallino ed evocativo, capace di lunghi sviluppi melodici ma anche di eccezionali assoli. A capo di un quartetto di cui fanno parte anche Kristjan Randalu al piano, Mats Eilertsen al contrabbasso e Markku Ounaskari alla batteria, a Musica sulle Bocche Trygve Seim presenterà il suo ultimo lavoro “Helsinki songs”, pubblicato nel 2018 dalla prestigiosa ECM.
La lunga giornata di Musica sulle Bocche si concluderà a partire dalle 22.30 nella scalinata storica verso il castello dove si esibiranno alcuni giovani talenti del jazz sardo. Una vetrina offerta dal festival per si alterneranno in una lunga quanto appassionante jam session.
È uno degli appuntamenti più attesi non solo del festival Musica sulle Bocche ma dell’intera stagione estiva di spettacolo in Sardegna.
Una tradizione che si rinnova nel segno della qualità della proposta musicale e della magia di un paesaggio straordinario che si aprirà davanti agli spettatori. Domenica 21 agosto l’ultima giornata della ventiduesima edizione del festival si aprirà infatti alle 6 con il tradizionale concerto all’alba. A esibirsi nel prato degli spalti Manganella, di fronte alla bellezza delle Bocche di Bonifacio e per un concerto che inizierà illuminata dalle stelle e si concluderà con il sorgere del sole, sarà il pianista Fabio Giachino.
Considerato tra i talenti più interessanti della sua generazione, il musicista presenterà il suo ultimo lavoro “Limitless”. A dominare è una dimensione onirica in cui suoni, melodie e ritmi si intrecciano liberamente, evolvendosi in un dialogo senza soluzione di continuità. Fondendo influenze classiche e sonorità elettroniche con l’improvvisazione jazzistica, Giachino offre così la sua personale visione del pianoforte nelle molteplici forme che hanno segnato il suo percorso.
Il programma serale di domenica 21 si aprirà alle 19 in piazza della Misericordia con l’esibizione dei Satoyama. Una profonda ricerca di un suono e di uno stile riconoscibile contraddistingue al meglio questo gruppo che dal 2013 si dedica alla creazione di musica originale profondamente immaginifica e onirica. La volontà di comunicare le urgenze della terra è sempre stata al centro della musica di Luca Benedetto (tromba e tastiera), Christian Russano (chitarre ed elettronica), Marco Bellafiore (contrabbasso ed elettronica) e Gabriele Luttino (batteria, glockenspiel ed elettronica). Sinking Islands è il loro ultimo lavoro e narra di un ipnotico amore per la sabbia e per le onde del mare. Ogni brano porta il nome di una realtà che affonderà se non si applicano cambiamenti repentini. Tuvalu, Palau, Kiribati ma anche la più familiare Venezia.
Mystic Geography è invece un progetto originale nato lo scorso anno da una residenza artistica prodotta da Musica sulle Bocche e dedicato al tema del misticismo.
Alle 21.15, nella terrazza della Sala XI, il trio composto dal sassofonista e compositore Enzo Favata, dalla musicista argentina Luciana Elizondo alla viola da gamba e alla voce, e dal raffinato chitarrista Marcello Peghin, affronterà questo viaggio tra la musica del Cinquecento e le sonorità contemporanee. Se la voce di Elizondo arriva dal profondo periodo barocco, con il suo strumento capace di aprire paesaggi dipinti dai maestri fiamminghi del XVI secolo, Favata (al sax soprano, clarinetti basso e contralto, sintetizzatori ed altri strumenti della sua grande collezione) e Peghin alla chitarra evocano mondi siderali. Suoni lontani tra loro che si sposano perfettamente con quelle sonorità arcaiche della viola e del canto.
La ventiduesima edizione di Musica sulle Bocche si chiuderà con il dj set della Electronic Night, a partire dalle 22.30 nella scalinata storica verso il castello e a cura di Alessandro Adorna.
Spenti i riflettori a Castelsardo, il festival regalerà però un gran finale ad Alghero, dove martedì 30 agosto, a partire dalle 21, salirà sul palco de Lo Quarter The Maverick Orchestra capitanata da Enzo Favata ai sassofoni. E con Alfonso Santimone (piano), Pasquale Mirra (vibrafono, marimba), Danilo Gallo (basso), Anais Drago (violino), Mirko Cisilino (tromba, trombone) e Marco Frattini (batteria).