Il Piano nazionale delle cronicità e il più recente PNRR offrono strumenti per migliorare la gestione dei pazienti con cirrosi epatica.
La cirrosi epatica è una patologia che rappresenta una grande sfida attuale da non sottovalutare perché è ampiamente diffusa; ed è caratterizzata da un notevole impatto sulla salute globale. Come potranno essere utilizzati questi strumenti lo spiegano gli esperti di Campania, Abruzzo e Puglia.
Il tema è stato sviluppato nel corso del “Webinar mutliregionale: il percorso ad ostacoli del malato di fegato. La complessa gestione del paziente cirrotico e delle sue complicanze. Nuove prospettive tra PNRR e PNC“; organizzato da Motore Sanità con la sponsorizzazione non condizionante di ALFASIGMA e INTERCEPT PHARMACEUTICALS.
Le stime più recenti indicano che ogni anno in tutto il mondo circa 1 milione di morti sono causati da cirrosi; la quale si posiziona come l’11° causa di morte più comune; la terza causa di morte tra le persone di età compresa tra 45 e 64 anni, risultando responsabile; insieme al cancro al fegato, del 3,5% di tutti i decessi in tutto il mondo.
Questa malattia degenerativa del fegato può essere conseguenza di diverse cause; tra cui l’obesità, la steatosi epatica non alcolica; l’elevato consumo di alcol; l’infezione da epatite B o C.
“Dallo studio emerge che 2/3 della popolazione cirrotica è ultrasessantacinquenne; oltre il 70% dei soggetti ha almeno una comorbidità non epatica e circa il 40% più di due; si tratta, pertanto, di pazienti con un alto grado di complessità la cui gestione richiede un approccio multidisciplinare e integrato specialistico-territoriale.
La telemedicina e la condivisione del PDTA con tutti i soggetti coinvolti nell’erogazione delle cure contribuiranno a garantire un’assistenza centrata sui bisogni “reali” del paziente; a diminuire il ricorso al ricovero ospedaliero, a migliorare la qualità di vita dei pazienti e dei loro familiari; ed in ultima analisi contenere le risorse attualmente assorbite da questa grave patologia”.
In Abruzzo è stato stilato un PDTA per la cirrosi epatica coinvolgendo sia gli esperti ma anche e soprattutto i medici di medicina generale.
Compito fondamentale quindi del medico di medicina generale è identificare precocemente il paziente epatico a rischio evolutivo; ed indirizzarlo dallo specialista per poi riprenderlo in carico nella fase di cura e monitoraggio.