Laboratorio ambientale sociale culturale e sostenibile sul terreno della famiglia Abbado alle spalle del Lazzaretto di Alghero.
Il 26 giugno 2022 resterà per sempre una data di grande importanza nel calendario Legambiente e nella cronistoria legata al terreno della famiglia Abbado sito alle spalle della spiaggia del Lazzaretto ad Alghero. Parte infatti ufficialmente il secondo anno del progetto CRiMM, le buone pratiche trovano attuazione e gli obiettivi si confermano alimentati dal lavoro svolto.
Il CRiMM
CRiMM, Centro di Ricerca Macchia Mediterranea, si consolida, cresce e si sviluppa dopo l’operatività di un anno zero che ora passa necessariamente il testimone alla stagione del fare. E’ realmente arrivato il momento del fare, ed è anche arrivato l’atteso accreditamento del Ministero della Giustizia .
Tutto comincia con l’accordo siglato a gennaio 2021: quel terreno che guarda al mare d’Alghero è luogo di incontro, confronto, ricerca, osservazione, ascolto e inclusione.
È l’anno zero: l’accordo è raggiunto; l’annuncio arriva in conferenza stampa il 21 gennaio 2021.
Il 26 giugno c’è la nomina del Comitato e una straordinaria festa avvolge in un forte realvirtuale abbraccio tutti gli importanti attori coinvolti. Il 27 giugno, al mattino, si apre il tavolo di lavoro.
Prosegue infatti l’azione di ricerca sul grande patrimonio di biodiversità presente sul terreno della famiglia Abbado.
Grazie alla generosa opera del professor Emmanuele Farris è stato avviato l’orto sociale che svolgerà una importante azione educativa rivolta alla comunità. A seguire sarà anche riattivato il frutteto, grazie al prezioso supporto della dottoressa Grazia Scarpa del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari.
“Abbiamo appena ricevuto dal Ministero della Giustizia l’accreditamento per l’attuazione della messa alla prova per adulti per le attività sul terreno.
Il progetto CRiMM ha preso meravigliosamente forma nel terreno di proprietà della famiglia Abbado sito alle spalle della splendida spiaggia del Lazzaretto di Alghero.
L’immagine è forte: “Mille le idee messe in gioco, come è normale nel primo anno di vita di un progetto. Idee da scandagliare in seguito e da portare a riva, scegliendo fra quelle fattibili e realisticamente adatte ad adattarsi al luogo, al terreno e alle varie composizioni” dice Alessandra Abbado. Un gesto dal valore immenso, e dal significato profondo.