Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, l’inquinamento dell’aria è responsabile solo dell’1% dei casi di tumore e di quasi il 2% delle morti. La percentuale aumenta al 9% per quanto riguarda il tumore ai polmoni.
Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, l’inquinamento dell’aria è responsabile dell’1% dei casi di tumore e di quasi il 2% dei decessi. La percentuale aumenta al 9% per quanto riguarda il tumore ai polmoni.
Il numero di individui europei il cui cancro è dovuto dall’esposizione all’inquinamento è di circa 300mila pazienti oncologici all’anno. Un risultato che non è un semplice numero, ma è una prova certa secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (Aea).
Il risultato di questo lavoro è un report che calcola con una certa precisione quali casi, tra i 3 milioni dichiarati ogni anno in Europa, sono attribuibili all’esposizione all’inquinamento. Il risultato è il 10%. Gerardo Sanchez, esperto dell’Aea afferma che: “L’impatto dei rischi ambientali e occupazionali sui tumori è probabilmente molto più alto di quello che conosciamo oggi“.
E continua affermando: “I prodotti chimici sono un buon esempio. Ne siamo esposti abbastanza spesso, molti sono noti come cancerogeni, ma molti non sono stati testati. Non conosciamo bene l’effetto di miscele e basse dosi. Insomma, c’è ancora molto che non sappiamo, ma quello che già sappiamo ora richiede più azione“.
Un dato di rilevante importanza e preoccupazione che emerge dal rapporto è la forte presenza dei casi di tumore legati al luogo di lavoro. Questo perché nei luoghi di lavoro in Europa sono presenti alcune sostanze chimiche cancerogene rilasciate nell’ambiente, che contribuiscono allo sviluppo del cancro. Inoltre, è noto che molte di queste sostanze chimiche inducono o sono sospettate di indurre il cancro multiorgano. Tra queste troviamo: il piombo, l’arsenico, il cromo, il cadmio, l’acrilammide, i pesticidi, il bisfenolo A e il Pfas.
Informazioni prese da quotidianosanità.it