Il primo evento TEDx organizzato a Sassari Zona Industriale Predda Niedda strada n.5. ll tema guida della prima edizione è “Adaptability”
Cos’è TEDx? Un programma di eventi locali auto-organizzati che riuniscono le persone dando loro modo di vivere e condividere esperienze molto simili a quella offerta da TED.
TED è l’acronimo di Technology Entertainment Design. Organizzazione no profit che ha un chiaro e ambizioso obiettivo da raggiungere: ideas worth spreading, ovvero diffondere idee di valore, capaci di cambiare il mondo.
Le più importanti conferenze TED hanno avuto come relatori alcuni dei più importanti pensatori del mondo.
Spazi di intervento definiti e (nel format TEDx) apertura al dibattito. Tutto comincia in California, poi declina in maniera esponenziale sino ad arrivare al TEDx auto organizzato a Sassari.
Pause. Rewind. Play.
Un gruppo spontaneo di imprenditori, professionisti, docenti e animatori culturali: tutti volontari. Un’iniziativa che prende idealmente forma in via Cavour e che della storica via della città di Sassari ha preso anche il nome.
Un momento di scambio, confronto, apprendimento, formazione e insegnamento in programma a Sassari – prima volta in assoluto – mercoledì 6 luglio a partire dalle ore 20,00 negli spazi della nuova sede della società Verde Vita, in Zona Industriale Predda Niedda strada n.5.
Tema guida della prima edizione del TEDxViaCavour è “Adaptability”. Imparare ad abbracciare il cambiamento, adattarsi per trovare la giusta e necessaria felicità, oltrepassando le linee di confine della comfort zone.
Sentieri che il 6 luglio 2022 passano per Predda Niedda, per gli accoglienti spazi siti lungo la strada numero 5. Sentieri in cui, quel giorno, a partire dalle ore 20,00, sarà possibile incrociare sguardi, parlare e sentire sei speackers di grandissima autorevolezza, estro e forza espressiva: Lorenzo Tecleme, Marco Angius, Massimiliano Sechi, Giuseppe Cuccurese; Paolo Fresu e Gianfranco Zola.
Sei oratori di personalità e di età diverse, vite ed esperienze lontane e opinioni distinte. Sei persone, non più di 18 minuti a testa (per regolamento), più che una storia da raccontare, un’idea che vale la pena diffondere e che sarà un vero piacere ascoltare. Rispettivamente – e secondo l’ordine precedentemente elencato – saliranno sul palco:
Lorenzo Tecleme
“Non Serve Salvare il Mondo” (ore 20,00) Dimenticate ciò che pensavate di sapere sulla transizione ecologica. Scienziati e attivisti non fanno altro che dirci di «salvare il mondo». Ma hanno davvero ragione? Vi raccontiamo i diversi futuri che potremmo vivere, e perché sono diversi da ciò che vi aspettate. Breve ma intenso viaggio in tutto ciò che pensavate fosse vero sulla transizione ecologica e che, invece, è falso.
Marco Angius
“Perché considerare il mal di schiena come una fortuna” (ore 20,20) Come trasformare una malattia cronica della società moderna in una irripetibile ricerca di se stessi all’interno di una vita diversa ed appagante. E’ un’idea straordinaria di un affermato fisioterapista che, in modo brillante ed apparentemente provocatorio, spiega come evolversi, come raggiungere obiettivi inaspettati e magari, alla fine, anche come eliminare il mal di schiena.
Massimiliano Sechi
“Adattarsi al contesto preservando la propria unicità” (ore 20,40) In una società basata su standard, profili e target ideali, in che modo possiamo eccellere preservando e valorizzando la nostra unicità?
Giuseppe Cuccurese
“Caparbi si nasce, lottatori si diventa: l’importante è crederci e non mollare mai” (ore 21,00) Interessante ed inaspettato contributo alle fragilità dell’essere umano da parte di un importante capo di un’azienda bancaria che focalizza nelle capacità dello spirito umano la vera risorsa del progresso.
Paolo Fresu
“In sa bertula” (ore 21,20) Quale bagaglio portare con sé dal passato, cosa è bene trattenere dalla società tradizionale per disegnare un futuro consapevole. Gli antichi riti e la terminologia del passato possono saggiamente aiutare a trovare e meglio chiarire l’idea di ciò che l’umanità non dovrebbe mai trascurare dalle esperienze passate.
Gianfranco Zola
“L’adattamento ad una società diversa con l’aggravante di essere un mito” (ore 21,40) Intima confessione di un leggendario giocatore di calcio che, al di là di tutti i privilegi e la notorietà della sua condizione, è riuscito ad attingere alla propria tensione emotiva per trasformare lo slancio di una carriera sportiva in una inaspettata nuova consapevolezza umana. Un’impresa audace di un ragazzino di un piccolo paese della Sardegna che ha stregato un Regno. Esemplare metafora di vita che diventa prezioso manuale d’uso per ogni inconfessabile sogno.