Con la delibera è stata approvata la dotazione finanziaria che per l’annualità in corso ammonta a 20 milioni di euro.
La Regione interviene con altri 60 milioni di euro nel triennio per favorire le attività economiche nei Comuni sotto i 3mila abitanti. Risorse che si aggiungono ai 45 milioni destinati sempre per le tre annualità all’acquisto e la ristrutturazione delle prime case.
La Giunta regionale nel corso dell’ultima seduta ha approvato gli indirizzi operativi relativi appunto alle disposizioni in materia di contrasto allo spopolamento che riguardano le attività economiche. Ogni nuova attività aperta e ogni trasferimento di attività nel territorio dei Comuni con una popolazione inferiore ai 3.000 abitanti riceverà un contributo a fondo perduto pari a 15mila euro. Diventeranno 20mila qualora si incrementi l’occupazione.
Con la delibera è stata approvata la dotazione finanziaria che per l’annualità in corso ammonta a 20 milioni di euro. A questi si aggiungeranno altri 20 milioni nel 2023 e altrettanti nel 2024 e individuato quale soggetto gestore ed erogatore il sistema delle Camere di Commercio della Sardegna. Non solo. A questa misura si aggancia quella di accompagnamento delle imprese che prevede, dal prossimo anno, un contributo nella forma del credito d’imposta fino al 40% delle imposte versate. Il fine è di sgravare le attività economiche dagli elevati costi dell’imposizione fiscale.
Un obiettivo. Favorire l’apertura di nuove attività imprenditoriali nel territorio dei piccoli comuni. In secondo luogo, continuare ad accompagnare le attività di quelle nate da un anno (o già esistenti nel territorio) nel loro percorso.
Alla fine del 2022 è prevista una valutazione per verificare dove si sono localizzate le nuove attività. Poi eventualmente attivare strumenti di perequazione fra i diversi territori della Sardegna. In questo modo si prova a non lasciare indietro nessuno.
L’istruttoria e l’erogazione del contributo è affidata al sistema delle Camere di Commercio.