Galleria Comunale d’Arte dal 6 luglio la mostra “Madre, contadina, santa – Il paradigma femminile nell’arte sarda del primo Novecento”.
A Cagliari la mostra, attraverso circa 50 opere, racconta l’evoluzione dell’immaginario femminile in Sardegna nel corso del Ventesimo secolo.
L’esposizione presentata stamattina alla stampa e inaugurata dal Sindaco di Cagliari Paolo Truzzu e dall’Assessora alla Cultura e Spettacolo Maria Dolores Picciau.
“La mostra – ha detto il sindaco Truzzu – è l’occasione per rivedere alcuni capolavori di quegli artisti sardi che sono stati i protagonisti nel primo Novecento della cultura sarda, facendola apprezzare anche fuori dai confini regionali”.
“L’esposizione – secondo l’assessora Picciau – ha un significato duplice. Da un lato valorizza le collezioni della Galleria Comunale, dall’altra racconta l’immaginario femminile attraverso le opere dei più grandi Maestri del Novecento. Evidenziando l’importante ruolo delle donne nella società e nella cultura del secolo scorso, in perfetta linea con l’indirizzo politico dell’assessorato.”
“La madre dell’ucciso” di Francesco Ciusa. Scultura presentata con grande successo di critica e pubblico alla Biennale di Venezia del 1907, è il punto di partenza della mostra della Galleria.
E non a caso: la scultura, che ritrae il dolore indescrivibile e la solitudine della madre di un ragazzo assassinato, rappresenta la scintilla dalla quale scaturisce la riflessione degli artisti sardi su un rinnovato paradigma femminile, ancora legato a qualche clichè etnografico – identitario, ma al tempo stesso capace di raccontare i mutamenti in atto nella società sarda e l’avvio della modernizzazione.
Questa evoluzione dell’immaginario femminile viene raccontata attraverso incisioni, pitture e sculture provenienti dalla raccolta grafica del Fondo Valle e dalla Collezione Civica di artisti sardi.