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Stefano Deffenu presenta: Ananda

Ad Alghero, il 26 luglio, Ananda di Stefano Deffenu al Festival del cinema delle terre del mare.

In occasione dell’Ischia Global Film Festival, tra domenica 10 e domenica 17 luglio sarà visibile in streaming sulla piattaforma di Mymovies, Ananda, film documentario esordio alla regia di Stefano Deffenu. Il regista sarà quindi protagonista di un incontro pubblico, martedì 26 luglio alle ore 18:30, in occasione della proiezione del film nella Sala Conferenze Lo Quarter ad Alghero per la decima edizione del Festival Cinema delle Terre del Mare – Festival itinerante per cinefili in movimento nella sezione Indie.

Il Festival che, da anni celebra e racconta l’indissolubile legame tra il Cinema e il Mare, propone quattro intense giornate di musica, incontri, performance e proiezioni in alcune delle località più fascinose della Riviera del Corallo.

Oltre alla regia, Stefano Deffenu ha anche curato per Ananda la direzione della fotografia, il montaggio e la sceneggiatura. Quest’ultima realizzata con Bonifacio Angius e Pierre Obino. Prodotto da Bonifacio Angius per Il Monello Film – che cura anche la distribuzione – Ananda è uscito nelle sale italiane dal 23 marzo scorso e si avvale delle musiche di Francesco Simula e Luigi Frassetto.

Presentato in anteprima internazionale alla 55a edizione del Karlovy Vary International Film Festival, il film è il personale diario di viaggio di un ingenuo sognatore alla ricerca di un’antica leggenda, raccontata da un cialtrone. Un vagabondaggio nell’antica India, dove il tempo che passa, porterà lo sguardo del viaggiatore a confondersi tra l’illusione di false verità e la consapevolezza di una bugia che pare più vera del vero. La ricerca di una tribù di bambini fantasma, gli Ananda, che appare e scompare lungo una strada densa di magia e di primitiva superstizione, condurrà alla ricerca di un sogno perduto.

Le parole del regista

“Ananda è una mia personale ricerca – sottolinea il regista Stefano Deffenu – verso una pace che probabilmente non troverò mai. Un viaggio alla ricerca di me stesso, ma anche di mio fratello, che in un certo modo ritrovo nei visi dei bambini e nella loro gioiosa anarchia e che mi ha portato dalla Sardegna fino alle pendici dell’Himalaya. Una ricerca che non è finita con il ritorno a casa, ma è continuata per dieci lunghi anni in un viaggio doloroso che ha trovato la sua catarsi in un misto di sorrisi e lacrime, musica e immagini, divinità, saggi, antichi maestri e fantasmi. Dieci anni che non sono comunque bastati a supplire a una mancanza gigantesca. La mia prospettiva era di realizzare un film personale che elevasse il film documentario al di sopra del solito diario di viaggio turistico occidentale.

Nel film, Ananda non è lo stato di sublime delizia dell’induismo, ma una tribù di bambini eternamente gioiosi che hanno deciso di vivere liberamente. Il tema del film è il ritorno a un’infanzia perduta, che però allo stesso tempo è sempre dentro di noi, fa parte della nostra vita e anche della nostra anima”.

About Renato Cabras

Studente di Scienze della Comunicazione

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