I protagonisti: Fabio Furia e la pianista greca Theodosia Ntokou
Venerdì 29 luglio riparte l’ottava edizione del Carloforte Music Festival. Alle 21:30 salirà sul palco Fabio Furia, bandoneonista che suonerà con la sua formazione classica insieme a Giovanni Chiaramonte al contrabbasso e Marco Schirru al pianoforte.
Il programma è incentrato sul tango e sulle musiche di Astor Piazzolla, ma che spazierà anche su composizioni dello stesso Furia e di musicisti argentini storici come il violinista e bandoneonista Emilio Balcarce, ma anche rappresentanti della nuova generazione come il pianista, cantante e compositore argentino premiato con il Grammy Fernando Otero e il chitarrista Alejandro Schwarz.
Domenica 31 luglio sarà la volta della pianista greca Theodosia Ntokou insieme alla Carloforte Festival Orchestra diretta da Andrea Tusacciu. In particolare il programma della serata spazierà dal Concerto per pianoforte e orchestra n°3 op. 37 in do minore, forse il concerto di Ludwig Van Beethoven più noto e più eseguito dai pianisti virtuosi nell’ottocento al celeberrimo Peer Gynt di Edvard Grieg. Il finale del concerto regalerà una sorpresa, perché insieme alla Ntokou e all’orchestra salirà anche Fabio Furia per duettare sulla bellissima e intensa Tristeza de un Doble A di Astor Piazzolla. Si inizierà alle 21:30.
Edizione 2022
L’edizione 2022 è organizzata dall’associazione culturale Centro Studi e Servizi con il contributo di Fondazione di Sardegna e Comune di Carloforte ed è realizzata in collaborazione con Festival Creuza de Mà, Hotel Hieracon, Marine Sifredi, Ristorante Al Tonno di corsa, Ristorante 035, Pastificio Cossu, Granara Brokers Assicurazioni, Dibi Center Carla e Irene, Botti du Schoggiu e la Proloco di Carloforte.
Rappresentano una delle novità di quest’anno i cinque concerti aperitivo, cinque recital pianistici che si terranno con inizio alle ore 19 e con ingresso libero su prenotazione, nella Sala Convegni dell’Hotel Hieracon. Cinque giovani talentuosi pianisti, già vincitori di premi, che si alterneranno in un contesto più intimo e meno formale della sala da concerto.