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Comune di Cagliari chiude l’attività del Teatro di Sardegna

La graduatoria del bando Triennale dell’Assessorato della Cultura del Comune di Cagliari vede il Teatro di Sardegna il secondo tra gli idonei non beneficiari, con una valutazione di 1.9 su 3 alla voce.

“Riconoscimenti ottenuti a livello nazionale e internazionale” e un punteggio complessivo di 71.07, laddove la soglia per beneficiare del contributo è di 71.20.
Si tratta di un tassello ulteriore e esasperante che mette di evidenza l’atteggiamento persecutorio da parte del Comune di Cagliari, nei confronti del Teatro di Sardegna.

Raggruppiamo qui le azioni colpose di questi anni:
1) Gestione del Teatro Massimo
A seguito di una gara d’appalto basata esclusivamente su due criteri centrali: il massimo rialzo sul canone d’affitto come unico elemento di valutazione senza alcuna valutazione progettuale, e una vocazione – rilevata nell’art.1 del bando – di “trattenimento” come principale finalità del Teatro, il Comune di Cagliari ha assegnato il Teatro Massimo – gestito da Sardegna Teatro da 12 anni e aperto ai festival, alle associazioni, al Circuito, ai casting della Fondazione Sardegna Film Commission e unico spazio teatrale disponibile in città oltre al Teatro Lirico, – all’unico partecipante alla gara, disposto a pagare un canone di affitto di 108.000€ annui.

2) Importi bloccati, legati alle attività artistiche e alla gestione del Teatro Massimo degli anni 2020-2021
Il Comune di Cagliari – in controtendenza con le amministrazioni regionali, nazionali e internazionali – blocca gli importi – riconosciuti dal precedente contratto di gestione (Finanza di progetto) – legati alle attività artistiche e di gestione del Teatro Massimo di Cagliari. Si tratta di una cifra pari a 275.000€.

3) Revoca contributo già assegnato per Carmine Social Square
Nell’autunno 2021 Sardegna Teatro ha ottenuto un fondo per le attività di valorizzazione di Piazza del Carmine, crocevia multietnico nel Centro di Cagliari. Con un progetto che coinvolgeva gli esercenti commerciali della zona, il Teatro di Sardegna aveva previsto un lavoro artistico di costruzione partecipata, a opera dell’artista francese Olivier Grossetête. Il giorno prima dell’evento, il Comune di Cagliari cancella l’autorizzazione a utilizzare Piazza del Carmine e l’opera viene dunque realizzata a Sa Manifattura.
Non pago della disdetta tardiva, il Comune di Cagliari revoca anche il contributo precedentemente riconosciuto per l’evento, poiché non più avvenuto nel luogo previsto.

4) Bando Periferie delle Aree Metropolitane
Il Ministero della Cultura ha stanziato un fondo destinato a attività capaci di assicurare nelle aree periferiche delle 14 città metropolitane progetti di inclusione sociale, di riequilibrio territoriale e tutela occupazionale, nonché di valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale attraverso le arti performative.
Ogni area metropolitana ha emesso il suo bando, con una Commissione con almeno un membro esterno.
Il Comune di Cagliari ha scelto di puntare fortemente sui grandi eventi musicali, dedicandovi un terzo del budget nell’area di maggiore afflusso turistico della città. Un’area urbana non esattamente attraversata dalle problematiche delle periferie.

Le altre risorse sono state divise per generi, con un unico soggetto vincitore per sezioni.
Il settore Teatro è quello che ha ricevuto il maggior numero di domande, tant’è che i primi tre classificati hanno ottenuto un punteggio superiore a quello di tutte gli altri.
Anche qui, il Teatro di Sardegna risulta classificato secondo, primo tra gli esclusi.
Non è altresì trasparente la procedura di nomina della commissione e la scelta del commissario esterno. Sul sito ufficiale non ce n’è traccia.

5) Esclusione dai contributi per manifestazioni culturali e di spettacolo – Progetti Triennali
Nella graduatoria dei contributi triennali il Teatro di Sardegna registra con stupore e senso di ingiustizia la valutazione un punteggio complessivo di 71.07, laddove la soglia per beneficiare del contributo è di 71.20.

Nuovamente, i secondi tra gli esclusi, con un punteggio vistosamente basso alla voce “Riconoscimenti ottenuti a livello nazionale e internazionale”: 1.9 su 3. Oltre a Macbettu – lo spettacolo sardo più rappresentato al mondo, con più di 350 repliche in Europa, Asia e America, numerosi premi nazionali e internazionali -, Darwin Inconsolabile di Lucia Calamaro che ha debuttato al Teatro Regio di Buenos Aires, Amistade di Rezzamastrella, Leoni d’oro alla carriera per il Teatro alla Biennale di Venezia 2018, le produzioni di Sardegna Teatro girano in tutto il mondo e ottengono riconoscimenti e applausi.

Oltre a tutto ciò, Sardegna Teatro è attivo in 14 progetti di cooperazione internazionale. Tra questi i principali sono: Stronger Peripheries, rete europea larga scala che condivide buone pratiche e produzione di progetti di comunità. InSitu, altra rete sempre finanziata da Creative Europe, a sostegno di artisti/e che lavorano nello spazio pubblico. AI4future, che sperimenta il rapporto tra arte e intelligenza artificiale; Wall, progetto coreografico itinerante che sperimenta performance che coinvolgono le comunità nelle zone di confine. R-evolution, a sostegno della drammaturgia contemporanea tra Europa e Sud America. NAJM, New artistic journeys in the Mediterranean, sulle performance come azioni politiche nei paesi della costa sud del Mediterraneo.

Questa rassegna per punti aiuta a mettere a fuoco lo storico di una relazione fortemente problematica con questa amministrazione.
Il Teatro di Sardegna affonda le sue radici nel territorio cagliaritano da quasi 50 anni. Negli ultimi anni ha compiuto un notevole salto nazionale e internazionale, attestato da premi, riconoscimenti e qualità delle proprie produzioni e coproduzioni. Unico Teatro di Rilevante Interesse Culturale dell’Isola dal 2015, viene riconfermato nel 2018 e nel 2022, con un allargamento regionale.

Queste righe per chiedere:
– alla stampa di dare risalto a queste nostre note di denuncia delle ingiustizie subite
– al Ministero della Cultura di verificare le procedure attivate dal Comune di Cagliari per la distribuzione dei fondi del bando dei progetti nelle periferie
– al Comune di Cagliari di chiudere in maniera subitanea le pendenze nei nostri confronti, in un sussulto minimo di dignità
– alla Commissione Cultura del Comune di Cagliari di approfondire e analizzare le criticità che il Bando a sostegno delle attività culturali e di spettacolo ha già mostrato nel suo primo anno di applicazione

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