Da quel 2 giugno del 1953, giorno dell’incoronazione della sovrana, sono trascorsi settant’anni. Sono cambiati quattordici primi ministri, si sono succeduti sette papi, quattordici presidenti degli Stati Uniti, nove della Repubblica francese e dodici di quella italiana. Ma la Regina Elisabetta sembra aver sfidato le leggi del tempo, attraversando i cambiamenti epocali.
La Regina Elisabetta gioca ad armi pari la sfida con l’eternità, senza mai abbassare lo sguardo, restando al centro della scena e trasformandosi in un mito, in una favola che attraversa il passato e la modernità, come scrivono nel prologo del libro ‘Elisabetta la Regina infinita’.
Il libro:
Il libro ripercorre con humour e una ricostruzione storica dettagliata e puntuale, ma mai noiosa, la storia di Elisabetta II, svelando, con il racconto di aneddoti e episodi della vita quotidiana, la personalità e il carisma di Sua Maestà, capo della famiglia Windsor, chiamata ad affrontare scandali e tragedie, divorzi e riappacificazioni, guerre familiari e intrighi di palazzo.
Il suo stile impeccabile, senza tempo che trascende ogni moda passeggera. I colori accesi e appariscenti dei tailleur disegnati solo da fornitori britannici, che su qualsiasi persona sarebbero eccessivi, su di lei sono perfetti ed eleganti. I cappelli confezionati esclusivamente per Sua Maestà da importanti creativi e stilisti hanno modelli insoliti, vistosi e colorati. Uno stile unico che le permette di essere sempre riconosciuta anche a distanza.
Ma nel libro vengono raccontate anche le passioni di Sua Maestà, la sua regola delle tre “C”: cani, cavalli e campagna. L’amore per i suoi preziosi corgi, che possono girare senza restrizioni all’interno di Buckingham Palace e hanno una stanza a loro riservata. Così come la passione sin dalla sua infanzia per i cavalli. Infatti, la Regina è una delle ultime donne al mondo in grado di montare all’amazzone e lo faceva ogni anno alla cerimonia del “Trooping the Colour”. Questo sino al 1988, quando morì la sua preferita, Burmese. La campagna come rifugio dai riflettori e momento da dedicare al riposo e alla caccia.
Ciò che rende Elisabetta II la Regina infinita è da un lato questa sua profonda capacità di aver compreso da subito il senso della monarchia. Quest’ultima fatta di una serie di regole e riti, gesti e cerimonie, apparentemente assurdi e ripetitivi. Dall’altro la sua intelligenza nel rendere proprie queste stesse regole, trasformandole in un processo di compromesso tra tradizione e innovazione. Tra passato e presente, che è stata la chiave di lettura di tutto il Suo Regno.
In tempi come questi, nei quali i cambiamenti sono repentini e inaspettati, qualcuno non ha mai cambiato nulla, nemmeno la pettinatura e questo, come sottolineano gli autori, diventa rassicurante. Bisogna che qualcuno resti com’è, perché tutto cambi. E lei è sempre lì, sorridente, severa, coscienziosa, impeccabile, prevedibile, assennata, E soprattutto, infinita”.
Informazioni tratte da: AGI