Cagliari di nuovo in campo per una partita che conta dopo la retrocessione in Serie B di due mesi fa. Domani in Coppa Italia arriverà il Perugia
Per Liverani esordio contro un’ex squadra. Ma quando era ragazzino il nuovo mister rossoblu era stato nella Primavera del Cagliari. “Bello coltivare i propri sogni e la partita di domani è uno di questi – ha detto l’allenatore nella conferenza stampa di presentazione del match – Sono arrivato in Sardegna che ero un ragazzino con molte speranze e poche certezze: allora la Primavera non veniva seguita come adesso”.
Per la sua “prima” alla Domus di Cagliari Liverani dovrà fare a meno di Rog, Nandez, Matteo Tramoni e Desogus, giusto per citare chi poteva avere aspirazioni da undici iniziale. Deiola invece è in gruppo. “Ma è una situazione non nuova – ha precisato il tecnico – ci sarà spazio per chi si è allenato con continuità. Le sensazioni sono positive, si sentono nell’aria”. Dopo Rog (“un giocatore di categoria superiore”) ora il mister potrebbe convincere anche Nandez: “Sa quanto questa città lo stimi tecnicamente o come persona – ha sottolineato – se rimane qua deve essere un riferimento tecnico, una guida per i ragazzi più giovani. Lo aspettiamo, lui ha dato grandi segnali, è un ragazzo che vuole ridare qualcosa alla città”.
Lapadula e Pavoletti, insieme o ballottaggio? “Possono giocare insieme o alternarsi – ha dichiarato il tecnico – È chiaro che poi più attaccanti ci sono più c’è bisogno di sacrificio”. Pereiro? “Deve diventare un trascinatore, anche silenzioso, può diventare determinante. Tecnicamente lo conosciamo, ora cerchiamo di evitare le pause: deve cercare di trovare la posizione giusta”.
Il primo consuntivo è positivo. “Sono soddisfatto perché si percepisce la volontà di fare le cose – ha spiegato Liverani – Possiamo migliorare nella concentrazione e nell’astensione nei 95-100′. Dobbiamo toglierci i panni della squadra che deve vincere sempre, la B è dura, ci vuole anche umiltà e consapevolezza”. Come con il Perugia. “La Coppa viene snobbata quando si vince – ha spiegato – però quando non si passa il turno sono dolori“, ha chiarito il tecnico.